Dopo quattro anni, il nonno accusato di molestie alle nipotine è stato assolto
La famiglia è di Pavia, ma i fatti si sarebbero svolti in un hotel trentino durante le vacanze: per la Corte prove insufficienza, assoluzione «dubitativa»
TRENTO. Era stato accusato di aver abusato sessualmente delle sue due nipotine. Una storia, stando all'accusa, che sarebbe andata avanti per anni, dopo essere iniziata quando le nipoti avevano soltanto sei e otto anni. Fra i fatti più gravi, stando agli atti, degli episodi di violenza compiuti durante un periodo di vacanza in un albergo della Val di Sole.
È così che il nonno paterno di origine sarda e residente in provincia di Pavia, ora 75enne, dopo aver affrontato un processo, ieri è stato assolto dai giudici del tribunale di Trento con «formula dubitativa». Ossia una sentenza di assoluzione emessa anche in assenza, o insufficienza o con prova contraddittoria che il fatto sussista.
Sulla decisione dei giudici, secondo le ipotesi dei legali rappresentanti della madre e delle due ragazzine che ora hanno diciassette e diciannove anni - costituitesi nel procedimento come parte civile, ci potrebbero essere stati dei «dubbi sulla veridicità dei racconti delle bimbe» o una «mancanza di riscontri univoci». Ipotesi appunto, dato che le motivazioni devono ancora essere depositate.
Secondo la procura i fatti sarebbero cominciati proprio in una struttura ricettiva trentina, nell'estate del 2013. Il caso era perciò arrivato in aula al tribunale del capoluogo. L'uomo, all'epoca dei fatti 64enne, avrebbe ripetutamente abusato sessualmente della piccola di sei anni nel sonno, mentre dormiva nel letto con lui e la nonna.
Stando alle pesanti accuse il tutto si sarebbe poi ripetuto anche durante la giornata, nei momenti in cui nonno e nipotina sarebbero rimasti soli.
Un incubo proseguito per quattro anni, secondo le ricostruzioni, fino a quando il nonno non avrebbe cominciato ad abusare anche della seconda nipote nel 2017: lei aveva 12 anni. Poi però le due bimbe, ormai cresciute, avrebbero deciso di parlare, facendo così partire le indagini, coordinate dalla procura di Pavia.
Con l'avvio al procedimento penale, mamma e figlie avevano chiesto un risarcimento totale di 500mila euro. La procura, rappresentata dalla pm Patrizia Foiera, aveva chiesto 9 anni di pena per l'imputato. Venerdì, con la sentenza stabilita dal giudice collegiale, composto da Marco Tamburrino, Greta Mancini e Marta Schiavo, per l'uomo è arrivata quindi l'assoluzione.