Lutto / Il ricordo

Addio a Rodolfo Ferro, della storica autoscuola trentina: aveva 75 anni, stroncato da un malore

Detto «il Briatore trentino», fino al giorno prima era in ufficio e non voleva sentir parlare di pensione: «Ha insegnato a guidare a mezzo Trentino»

di Francesca Cristoforetti

TRENTO. Rodolfo Ferro, titolare della storica autoscuola Ferrodue, è morto a 75 anni, colto da un malore l'altro ieri sera, dopo essere andato a prendere il nipote a tennis.

Soprannominato anche il «Briatore trentino», vista la somiglianza con il noto imprenditore piemontese, il 75enne era una figura molto conosciuta in città. Un vuoto profondo e un dolore incolmabile è stato lasciato nei cuori della moglie Maria Rosa e della figlia Francesca.

«Fino a ieri era in ufficio (l'altro ieri per chi legge ndr) - dichiara la figlia - non poteva sentir parlare di "pensione" o di "vecchiaia". E nemmeno di "morte". Era un gran lavoratore, figura centrale per la nostra autoscuola che lui amava». Oltre a essere un «buon padre e marito» e un «nonno sempre presente».

Ferro, insieme al fratello Tullio, più grande di lui, aveva ereditato la scuola guida fondata nel 1960 dal papà Ferdinando che aprì la prima sede in via Esterle. Negli ultimi anni poi, l'attività era rimasta in mano a Rodolfo insieme al prezioso aiuto della figlia Francesca.

Nel 2020, con grande orgoglio, insieme alla famiglia e a tutto lo staff, aveva festeggiato i 60 anni di attività.

La famiglia Ferro era stata però toccata da un altro gravissimo lutto. Rodolfo Ferro aveva perso la sua amatissima nipotina, Sofia, bimba di soli 4 anni uccisa dalla malaria il 4 settembre 2017. «Ora speriamo si possa ricongiungere a lei», dicono con la voce spezzata la moglie e la figlia.

«Ci mancherà moltissimo. Ci ha lasciati all'improvviso - prosegue la figlia - È sempre rimasto attivo fino all'ultimo minuto. Fino al giorno prima di morire insegnava, faceva ancora le guide. Ha insegnato a guidare a mezza città». È stato fra i primi grandi innovatori nel mondo della scuola guida in città: «Era innovativo: aveva introdotto la tecnologia all'interno della Ferrodue ed era stato un esempio per tutti. Non solo umanamente, ma anche per le nuove generazioni».

Una persona «entusiasta, solare, brillante». Difficile però racchiudere in poche parole una vita intera tra la passione per la bici, le auto d'epoca e il camper. In generale «per il mondo dei motori», la spinta più grande «che l'ha portato a gestire per così tanto tempo e con così tanto impegno l'autoscuola». Un «eterno adolescente, diceva che non contava l'età anagrafica ma l'energia che avevi dentro. Avrebbe continuato a lavorare all'infinito, e così ha fatto», conclude Francesca.

Parenti e amici si sono immediatamente stretti attorno al dolore della famiglia Ferro in un unico, caloroso, abbraccio. Forte il cordoglio e la vicinanza della comunità e di tutti i dipendenti dell'autoscuola. Sabato, 3 febbraio, l'ultimo saluto al 75enne, alle ore 10 nella chiesa del cimitero di Trento. 

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