Un'aquila reale avvelenata dal piombo è stata curata e rimessa in libertà a Sella Giudicarie
L'animale era stato recuperato dal personale forestale lo scorso 24 novembre, poco sopra l'abitato di Breguzzo. Sui pericoli del piombo nei pallini da caccia, dalla Ue procedura di infrazione verso l'Italia per il mancato adeguamento alle norme europee. L'Ispra: dalle munizioni possibile intossicazione per gli uccelli selvatici e contaminazione dei terreni con rischi sanitari per gli esseri umani
EUROPA Caccia, procedura di infrazione europea sulle norme italiane
TRENTO. Un'aquila reale è stata rimessa in libertà dagli operatori del Servizio faunistico della Provincia nel comune di Sella Giudicarie. L'animale, un maschio adulto, era stato recuperato dal personale del Corpo forestale trentino lo scorso 24 novembre, in località Cronelle, poco sopra l'abitato di Breguzzo, a seguito della segnalazione di un residente. Il rapace - si apprende - non era più in grado di volare.
Trasportato presso il Centro recupero animali selvatici (Cras) di Trento, dove sono state appurate difficoltà motorie e la totale paralisi degli arti inferiori a causa di un avvelenamento da piombo.
Durante il ricovero l'animale è stato sottoposto a controlli veterinari e ha seguito un percorso di disintossicazione mirato. Sono stati necessari circa cinquanta giorni di degenza e trattamenti per i primi segnali di ripresa.
A circa settanta giorni dal ritrovamento, il rapace è stato trasferito all'interno di un tunnel di 30 metri dedicato alla riabilitazione al volo.
Una volta accertati il buono stato di salute e la rinnovata capacità di volare dell'aquila, le operatrici del Cras hanno ritenuto concluso il percorso di recupero e riabilitazione e deciso per il rilascio in libertà, nella stessa area di ritrovamento.
Proprio due settimane fa, la commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia a causa del mancato allineamento alle direttive Ue in materia di caccia e anche di impiego del piombo. Bruxelles ha riscontrato che "diversi atti legislativi italiani non sono conformi alla legislazione dell'Ue", in particolare nei riguardi della direttiva uccelli e del regolamento Reach, che "limita l'uso di pallini contenenti piombo"
Da tempo l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha segnalato che aquile e avvoltoi sono minacciati dall’avvelenamento da piombo causato dalle munizioni impiegate per la caccia.
"Numerose ricerche - scrive l'Ispra - hanno dimostrato come il munizionamento da caccia rappresenti una fonte non trascurabile di inquinamento da piombo, in grado di avvelenare gli uccelli selvatici, contaminare il terreno e determinare un rischio sanitario per l’uomo". Sul tema ha anche elaborato uno speciale rapporto nel quale vengono illustrati in dettaglio gli effetti della contaminazione causata dall'attività venatoria e le soluzioni che possono essere adottate per superare le diverse problematiche".
Sul tema è stata pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment, una ricerca condotta da un gruppo di studio italiano, costituito da personale del Parco nazionale dello Stelvio, della Provincia di Sondrio, dell’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Izsler) e da Ispr.
I ricercatori hanno analizzato diversi tipi di tessuti prelevati da 252 aquile e avvoltoi rinvenuti morti in un’ampia area dell’Europa centro-meridionale, estesa dai Pirenei all’Appennino. Il risultato è stato impressionante: il 44% dei soggetti è risultato contaminato dal piombo, mentre oltre un quarto presentava valori di piombo elevati, tali da comportare intossicazione.
Il piombo delle munizioni viene ingerito perché aquile e avvoltoi si nutrono degli animali colpiti dai cacciatori e non recuperati o delle viscere degli ungulati lasciate sul luogo di caccia per preservare la qualità delle carni e facilitare il trasporto delle prede.
Lo studio fornirà elementi a supporto dell’istruttoria che l’Agenzia chimica europea (Echa) sta portando avanti su incarico della Commissione europea per introdurre un bando generalizzato dell’uso del piombo nelle munizioni per la cacci.
L’impiego del piombo non rappresenta solo un pericolo per i rapaci e per altre specie di uccelli selvatici, ma è fonte di inquinamento ambientale e costituisce una minaccia per la salute di chi consuma carne di selvaggina.