In Trentino-Alto Adige nel 2022 quasi 54.000 lavoratori agricoli, 7.489 extra Ue
Il Paese più rappresentato quando si parla di lavoratori stranieri assunti nel settore agricolo trentino è la Romania (57,5%), seguita dal Senegal (6,4%), dal Pakistan (5,9%), dalla Polonia (5,7%) e dall'Albania (4,1%)
TRENTO. Nel 2022 in Trentino-Alto Adige hanno trovato lavoro nella filiera agricola 46.486 lavoratori provenienti da Paesi dell'Unione europea (di cui 31.833 uomini e 14.653 donne) e 7.489 lavoratori di Paesi extraeuropei (di cui 5.544 uomini e 1.945 donne), per un totale di 53.975 lavoratori. Il dato Inps emerge dal primo Rapporto sui lavoratori immigrati nell'agroalimentare, "Made in Immigritaly. Terre, colture, culture", realizzato da Fai-Cisl e da Confronti.
Nel documento è contenuto anche un approfondimento sulla provincia di Trento, con un successivo focus sulla val di Non, curato dalla sociologa Serena Piovesan, dal titolo "Trentino: dove l'immigrazione stagionale funziona ancora, ma tra sfide e processi di mutamento". Dal 2012 al 2021 il numero di operai agricoli impiegati nella provincia di Trento è aumentato da 20.868 lavoratori a 25.814 lavoratori.
Ad aumentare sono state soprattutto le forme di lavoro a tempo determinato (18.757 nel 2012, 23.783 nel 2021) rispetto a quelle a tempo indeterminato (2.231 nel 2012, 2.233 nel 2021).
Negli anni è aumentato anche il numero di lavoratori provenienti da Paesi al di fuori dell'Unione europea: erano l'8,7% nel 2012 e sono aumentati al 16,7% nel 2021. Nel 2022 il Paese più rappresentato quando si parla di lavoratori stranieri assunti nel settore agricolo trentino è la Romania (57,5%), seguita dal Senegal (6,4%), dal Pakistan (5,9%), dalla Polonia (5,7%) e dall'Albania (4,1%).