Giustizia / Enti locali

Corte dei conti: citazioni a giudizio per la vicenda del Catasto digitale e l'affidamento in house

La procura contabile - sede di Trento - ha citato 14 persone, fra ex e attuali dirigenti e funzionari della Regione e delle due Province autonome. Archiviate le posizioni di 5 degli indagati. L'accusa riguarda il presunto dannoe rariale in relazione alla digitalizzazione, affidata a società informatiche controllate dall'ente pubblico senza valutare attentamente la maggiore convenienza offerta sul mercato. Contestato un danno erariale di poco inferiore ai 5,5 milioni di euro

TRENTO. La procura della Corte dei Conti - sede di Trento - ha citato in giudizio 14 ex ed attuali dirigenti e funzionari di Regione, Provincia di Trento e Provincia di Bolzano per l'opera di digitalizzazione del catasto e del libro fondiario della Regione, accusati di aver optato per l'affidamento in house a società informatiche - a controllo pubblico - senza valutare attentamente la maggiore convenienza offerta sul mercato. Un'accusa che potrebbe costare loro un danno erariale di poco inferiore ai 5,5 milioni di euro, per la precisione 5.471.771,64 euro.

A fine dello scorso anno era stato reso noto infatti che l'invito a dedurre - firmato dal pubblico ministero Gianluca Albo - era stato inviato a ben diciannove persone in totale. A seguito di questo atto, tutti avevano presentato le controdeduzioni per la propria difesa (depositate nei mesi successivi fra gennaio e marzo di quest'anno). Nessuno di questi però avrebbe chiesto di essere ascoltato dal procuratore regionale. Ora, dunque, cinque di queste posizioni sono state archiviate, avendo presentato ruoli marginali nella vicenda.

Ad essere citati in giudizio rimangono in 14, attesi all'udienza che si terrà a dicembre prossimo. L'atto di citazione è stato notificato lo scorso venerdì.

L'accusa formulata rimane sempre la stessa: il danno erariale contestato dalla Corte dei Conti, pari al risparmio (la cui somma rimane invariata intorno ai 5 milioni e mezzo di euro) verrà ripartito adesso - per quote diverse e a vario titolo, in base alla responsabilità - tra i 14 funzionari di alto livello.

Nel mirino, in particolare, la convenzione sottoscritta diversi anni fa dall'allora segretario generale della Regione, con l'allora Trentino Network (oggi incorporata in Trentino Digitale) e con Südtiroler Informatik.

Alle due società a controllo pubblico, la Regione e le due Province avrebbero affidato numerosi incarichi, che spaziavano dallo sviluppo di applicazioni e sistemi informatici ad hoc alla manutenzione dei sistemi di information technology, dallo sviluppo di piattaforme on line, al loro aggiornamento.

Con la garanzia inoltre di poter far affidamento anche a fornitori esterni per portare a termine gli incarichi. La Corte dei Conti, che aveva affidato le indagini al Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Trento, aveva contestato a dirigenti e funzionari una certa superficialità nella valutazione di quale potesse essere la migliore soluzione, dal punto di vista economico per le casse pubbliche.

Altra accusa mossa a funzionari e dirigenti è quella di aver agito in modo da far risultare come soluzione migliore e più conveniente l'affidamento in house, affidando ad Assinter la redazione di un rapporto dal quale emergesse come le somme in gioco fossero in linea con quelle del mercato.

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