Tav / Sicurezza

Bombe trovate allo scalo Filzi nonostante la «bonifica bellica» di due anni fa, i no Tav all'attacco

«Comune e Provincia smentiscono? Era scritto nel report dell’Osservatorio del 2022. Altro che “scavo cauto”, lì sopra sono passati ruspe e camion a decine, per giorni: solo per un caso fortunato non c’è stata una strage»

IL PUNTO Ordigni rimossi, ma i lavori sono ancora sospesi
ALLARME Trento nord: trovato un ordigno bellico

TRENTO. Il ritrovamento di due ordigni della seconda guerra mondiale nel cantiere della Circonvallazione ferroviaria allo scalo Filzi di Trento ha dell’incredibile: anche se il sindaco di Trento e la Provincia si sono affrettati a dire che è tutto a posto, è davvero strano che due ordigni siano stati “toccati” da un escavatore, a poca profondità nel terreno, visto che da oltre un anno il report di cantiere dava per eseguita e terminata la «bonifica bellica» dell’area.

I primi a farlo notare, sono i Comitati No Tav con un comunicato emesso martedì: «La notizia del ritrovamento all’ ex scalo Filzi di Trento di un ordigno bellico presumibilmente della Seconda Guerra Mondiale indigna e fa riflettere. Indigna perché da la misura dei controlli, della sicurezza e della enorme quantità di pericolose bugie che avvolgo i lavori di realizzazione della inutile circonvallazione ferroviaria cittadina.

Stando alle dichiarazioni di RFI, del Consorzio Tridentum e del Comune di Trento la bonifica bellica doveva essere già realizzata da mesi (nella documentazione, come è logico, tali lavori avrebbero dovuto essere preliminari a qualsiasi altra attività) e alla fine del 2023 era stata dichiarata ultimata [...] E’ gravissimo che si siano lasciati operare mezzi ed uomini su di una superficie che è stata notoriamente sottoposta a bombardamento nel corso della Seconda Guerra Mondiale».

Per il  Comitato «Oggi Comune e Osservatorio ci dicono l'ennesima pericolosa bugia sulla circonvallazione: non avevamo mai detto che la bonifica bellica era stata completata!

Noi invece evidenziamo il documento ufficiale dell'Osservatorio (secondo e terzo report) che li smentisce a pag. 16».

Il fatto è stato evidenziato in un comunicato da Elio Bonfanti, ex consigliere comunale di Trento ed attivista No Tav: «ho parlato di indignazione nell’ intento di sottolineare che solo la fortuna, non certo la serietà, la perizia e le capacità professionali, ha evitato che oggi fossimo impegnati a piangere per un evento che poteva coinvolgere i lavoratori che in quelle aree operano ed i cittadini che attorno ad esse vivono.

Indignazione che deriva dal fatto che l’Osservatorio, ancora nel febbraio 2024!, aveva

certificato l’avvenuta bonifica bellica e che lo stesso Consorzio Tridentum, nel recente

incontro con la Circoscrizione Centro Storico, ha detto che tale bonifica era finita. Leggo oggi invece che il Comune di Trento e l’Osservatorio cercano di smentire le mie osservazioni, peraltro in questo modo inverando il fatto che è la assenza di trasparenza, di sicurezza per i cittadini e di reali controlli, il modus operandi delle istituzioni pubbliche e di RFI in questa vicenda.

In allegato alla presente invio il “secondo-terzo” Rapporto tecnico sull’ opera redatto dall’

Osservatorio Ambiente e Sicurezza sul Lavoro istituito per controllare lo svolgimento dell’ opera ed informare i cittadini, dove a pagina 16 (che diventa pag. 20 nel pdf) è scritto:

“Il periodo di riferimento del presente report in materia di salute e sicurezza sul lavoro si

estende da settembre 2023 a febbraio 2024. I principali lavori eseguiti nel periodo di riferimento sono: 

* completamento attività di bonifica Ordigni Bellici per le opere di parte A (posto che per quanto riguarda la parte B – il tratto da metà dello scao Filzi fino Roncafort- RFI non ha ancora validato il progetto esecutivo e i lavori non sono stati neppure consegnati,ndr)

* completamento demolizione edifici interferenti con l’imbocco nord…”.

Una dichiarazione, quella contenuta nel report dell’ Osservatorio, che risulta del tutto priva di fondamento e foriera di grandissimo pericolo, proprio alla luce di quanto accaduto.

Tanto per capirci, è sicuramente sulla base di questa dichiarazione che su quell’ area si sono svolti nei mesi scorsi decine di perforazioni per realizzare la caratterizzazione e per la posa di nuovi piezometri, hanno operato ed operano grosse macchine operatrici e su quei terreni sono circolati centinaia di camion, prima per portare lo scotico in discarica e poi per collocare il terreno del cosidetto “scavo cauto (nelle scorse settimane sono in alcuni giorni sono stati caricati anche 40 camion al giorno)».

Osserva Bonfanti: «Funzionari corretti, a cominciare da quelli dell’ Osservatorio per arrivare a quelli di Comune e Provincia, dovrebbero, di fronte alla evidenza dei fatti ed a false attestazioni (ovvero di fronte alla palese dimostrazione della assenza di reali controlli o peggio ancora della loro incompetenza a svolgerli) dovrebbero dimettersi, non foss’ altro che per rimarcare la gravità di quanto successo ed i pericoli connessi al loro comportamento. Dal canto suo la amministrazione comunale e la provincia dovrebbero aver capito che di RFI e del Consorzio Tridentum non ci si può fidare anche perché questa non è la prima vicenda non trasparente nella realizzazione della circonvallazione cittadina, visto che a luglio 2023 è finito sul libro degli indagati, accusato di disastro ambientale, il responsabile del cantiere per RFI, l’ing. Damiano Beschin.

I lavori della circonvallazione vanno immediatamente sospesi e speriamo che la Magistratura apra una inchiesta sul funzionamento della catena di comando del cantiere e sugli organi di controllo in questa vicenda. La sicurezza e la salute dei cittadini va messa al primo posto, davvero».

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