Sicurezza / Il tema

"La violenza non prende il treno", mobilitazione contro le aggressioni

Questa mattina nel capoluogo il presidio dei sindacati, nell'ambito di una campagna nazionale. In Trentino l'ultimo episodio di violenza risale a poco più di una settimana fa sulla linea della Valsugana, vittime due capitreno

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TRENTO - Filt- Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl ferrovieri Fast Slm e Orsa ferrovie hanno chiuso con un volantinaggio questa mattina a Trento la mobilitazione nazionale "La violenza non prende il treno" per sensibilizzare l'opinione pubblica e spingere le istituzioni e l'azienda a fare di più contro le aggressioni al personale.

Il fenomeno è fuori controllo: a livello nazionale sono stati registrati oltre 800 casi nel 2024 e la situazione è probabilmente sottostimata perché non sempre tutti gli episodi vengono segnalati.

Il presidio ha anticipato la chiusura della campagna nazionale, prevista per domani, 4 febbraio, che mira "a tenere alta l'attenzione perché la questione sia assunta come priorità su cui intervenire da parte di Trenitalia e istituzioni locali e nazionali".

In Trentino l'ultimo episodio risale a poco più di una settimana fa sulla linea della Valsugana: "Due capitreno sono stati aggrediti riportando una prognosi di 7-14 giorni a causa dei colpi ricevuti. È inconcepibile lavorare nella paura. Viaggiare e lavorare sicuri è un diritto che va garantito a tutte e tutti", hanno ricordato i rappresentanti dei lavoratori.

"È fondamentale potenziare il presidio della polizia ferroviaria nelle stazioni, soprattutto durante le ore serali, quando si registrano le maggiori criticità", hanno insistito hanno insistito i delegati, che hanno chiesto che il tema venga messo nell'ordine del giorno del tavolo sulla sicurezza aperto presso il commissariato del governo. I sindacati hanno sottolineato l'importanza di iniziative come Fs Security, che scatterà dal prossimo mese a Rovereto.

Sollecitato a Trenitalia, porta a una presenza di personale aggiuntivo: "Va nella giusta direzione, ma crediamo che vada estesa e ampliata con il coinvolgimento anche dei sindacati. Possiamo fornire un supporto prezioso perché sappiamo quali sono i treni più a rischio", hanno ricordato i Rita Rago e Christian Scalise (Orsa ferrovia), Francesco Raimondo (Ugl ferrovieri), Daniele Molinari (Fast), Raffaele Saponaro (Fit Cisl), Alberto Sicari (Filt Cgil) e Raffaele D'Agostino (Uiltrasporti).

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