Corsia d'urgenza per il terzo mandato di Fugatti, i sindacati insorgono: «sono queste le loro priorità»
La Lega, con Bisesti, preme per cambiare la legge e riconfermare il presidente. Fa arrabbiare Fratelli d’Italia, ma anche Cgil, Cisl e Uil: «dalla casa al lavoro, sono ben altre le urgenze»
CONSIGLIO Il blitz di Bisesti per lanciare il Fugatti tris
LEGA Salvini: sul terzo mandato non mollo, in Veneto la squadra non cambia
TRENTO. La Lega Trentino per Salvini Premier ha fretta di portare a casa la modifica della legge elettorale per garantire il terzo mandato al governatore, Maurizio Fugatti. Il capogruppo provinciale, Mirko Bisesti, infatti, non solo ha depositato lunedì il disegno di legge per alzare da due a tre il limite di mandati per il presidente, ma ha chiesto anche la procedura d’urgenza per accelerare i tempi e arrivare all’approvazione entro maggio. Una mossa che ha spiazzato il principale alleato, Fratelli d’Italia, che domani sull’urgenza si asterrà o voterà contro. E Francesca Gerosa attacca Fugatti: «Le dimissioni anticipate sarebbero irresponsabili».
L’iter veloce per garantire la rielezione a Fugatti fa però arrabbiare i sindacati: «Terzo mandato. Dalla casa al lavoro le urgenze da discutere in consiglio sono altre
Cgil Cisl Uil sconcertati: non è una questione di merito, ma di metodo. Dare una corsia preferenziale alle legge elettorale è insostenibile»
Ne fanno una questione di metodo più che di merito ma Cgil, Cisl e Uil chiedono sia respinta la proposta avanzata dalla Lega di chiedere la discussione con procedura d’urgenza del disegno di legge sul terzo mandato firmato da diverse forze della maggioranza di centrodestra.
«Diamo per scontato che sia legittimo affrontare la questione degli assetti istituzionali della nostra Autonomia, dalla forma di governo fino ai modelli elettorali, magari assumendo decisioni con larghe maggioranze e mettendo al centro il contrasto ad un astensionismo crescente anche in Trentino – dicono i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher -. Ciò che è del tutto inaccettabile e che dal nostro punto di vista intacca la credibilità dell’istituzione, è chiedere una procedura d’urgenza sulla riforma parziale della legge elettorale visto che la legislatura scade tra tre anni. Le emergenze di cui deve occuparsi il consiglio provinciale sono altre e molto più impattanti sulla vita dei cittadini: dalla casa all'industria, dalla sanità al lavoro povero, dal caro bollette fino al contrasto dei cambiamenti climatici. Dopo la vicenda degli aumenti a tre cifre delle indennità dei consiglieri regionali e il ritorno dei vitalizi, ecco riemergere l'autoreferenzialità della politica. Ci auguriamo che il consiglio provinciale recuperi raziocinio e ridefinisca le priorità di discussione alla luce dei bisogni reali delle cittadine e dei cittadini, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati. In caso contrario siamo pronti a far sentire la nostra voce», concludono Grosselli, Bezzi e Largher.