Contaminazione dei prodotti caseari: il Pd chiede trasparenza sulle misure di controllo
I consiglieri Francesca Parolari e Alessio Manica: "Non c'è nulla da tenere nascosto quando si tratta di tutelare la salute dei cittadini, specie se bambini, anziani, donne in gravidanza e persone immunodepresse", sottolineano i consiglieri, evidenziando come la gestione della crisi sembri caratterizzata da contorni eccessivamente fumosi”
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TRENTO. La recente contaminazione da Escherichia coli nei prodotti caseari del Trentino ha sollevato gravi preoccupazioni per la salute pubblica, particolarmente per i minori colpiti dall'infezione. In risposta, la Provincia ha adottato misure specifiche, tra cui la nomina di un esperto presso il Caseificio sociale di Predazzo e Moena e la stipula di un Protocollo d'intesa con la Federazione Trentina della Cooperazione.
Tuttavia, la decisione di secretare la deliberazione della Giunta n. 60 del 24 gennaio, relativa alla nomina dell'esperto, ha suscitato interrogativi sulla trasparenza dell'intervento provinciale. I consiglieri Francesca Parolari e Alessio Manica del Partito Democratico del Trentino hanno presentato un'interrogazione per chiedere chiarimenti su questa scelta, ritenuta ingiustificata considerate le implicazioni per la salute pubblica.
"Non c'è nulla da tenere nascosto quando si tratta di tutelare la salute dei cittadini, specie se bambini, anziani, donne in gravidanza e persone immunodepresse", sottolineano i consiglieri, evidenziando come la gestione della crisi sembri caratterizzata da "contorni eccessivamente fumosi".
L'interrogazione richiede informazioni dettagliate sui compiti affidati all'esperto e sui costi che graveranno sull'ente monitorato. Inoltre, i consiglieri chiedono delucidazioni sulla composizione e sul funzionamento del Comitato Tecnico Congiunto istituito dal Protocollo, che include rappresentanti della Provincia, dell'Azienda provinciale per i Servizi Sanitari, dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie e della Federazione delle Cooperative.
Infine, Parolari e Manica sollecitano l'avvio di un iter legislativo che, anticipando eventuali misure nazionali, introduca l'obbligo di informare adeguatamente sui rischi per la salute associati al consumo di prodotti caseari a base di latte crudo freschi o di media stagionatura, specialmente per le categorie vulnerabili. Tale normativa dovrebbe prevedere anche procedure informative, strumenti di supporto, controllo e monitoraggio, con il duplice obiettivo di tutelare la salute pubblica e preservare il valore culturale, economico e sociale delle produzioni lattiero-casearie trentine.