Pensioni, le donne hanno assegni dimezzati rispetto ai maschi
L'analisi degli importi medi Inps in Trentino indica una forbice preoccupante: c'è una bella differenza tra arrivare alla fine del mese con 961 euro oppure con 1.856 euro
REPORT Donne in Trentino: persistono le disparità
IL CASO Pensioni sospese, l'Inps ne esce sconfitta
TRENTO - C'è una bella differenza tra arrivare alla fine del mese con 961 euro oppure con 1.856 euro: è questo l'importo medio mensile dei pensionati trentini, se si considerano le donne e gli uomini. Se infatti la media del denaro che riceve a marzo 2025 uno dei quasi centomila pensionati in carico all'Inps della Provincia di Trento è di 1.470 euro ( media nazionale 1.485), la differenza di genere è decisamente molto marcata, con i maschi che prendono il doppio delle femmine.
«Questo è uno schema - spiega Agnese Vitali, docente di Demografia presso il Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell'Università di Trento - che rispecchia quanto purtroppo accade in Italia. Le cause possono essere molteplici e possono andare dall'inattività lavorativa alle interruzioni di carriera, comprendendo una minore retribuzione oppure il ricorso al tempo parziale. Quello che si deve ricordare è che in un sistema sempre più contributivo, determinate scelte alla lunga diventano fortemente penalizzanti».
In Italia va un pochino meglio: l'importo medio delle pensioni maschili è di 1.816 euro al mese , mentre per le femmine ci si arena a 1.041 euro. E in Alto Adige? La media maschile è di 1.709, quella femminile 966. Anche sul fronte dei numeri, le donne trentine non se la passano per niente bene: sempre per quanto riguarda i dati aggiornati, forniti dall'Osservatorio statistico sulle pensioni dell'Inps, a fronte di 41.751 pensionate, ci sono 55.064 pensionati, anche se la popolazione femminile ad una certa età è decisamente predominante.
Secondo i dati Istat riferiti al 1° gennaio 2024, la popolazione di ultrasettantenni residente in Trentino era costituita da 41.554 uomini e ben 95.430 donne, come a ribadire le donne o prendono poco di pensione o non la prendono affatto.
I dati Inps relativi al Trentino rivelano che in effetti, le pensioni stanno crescendo: nel 2021 la media era di 1.220 euro al mese, nel 2025 è di 1.470. Ma se si guarda l'anno scorso, in cui la media era di 1.449 euro, si nota che l'aumento è di 20 euro. Il costo di una pizza con una bibita.
Da tempo i sindacati lamentano che salari e pensioni non sono adeguati al crescere dell'inflazione, ma vista la situazione generale, i presupposti per un miglioramento del potere d'acquisto è tutt'altro che roseo.
Anche perché l'altro punto critico riguarda il numero di pensionati. In Trentino nel 2021 erano 91.853; sono cresciuti a 94.199 nel 2023; 95.203 nel 2024 per arrivare ai 96.815 attuali. Su una popolazione totale di 545mila (dati Istat al 1° gennaio 2024). Questo significa che circa un quinto dei trentini è in pensione. Dall'anno scorso, il numero dei pensionati è aumentato di oltre 1.600 unità.
«Un dato - precisa Vitali - che è destinato a crescere, a mano a mano che i cosiddetti baby boomer stanno uscendo dal mondo del lavoro. L'onda della crescita demografica in Italia degli anni Sessanta e Settanta, che in Europa si era verificata un decennio prima, ci sta ora raggiungendo e il numero di chi va in pensione supera il numero dei decessi. Si tratta di una percentuale destinata a crescere ancora, fino ad un punto di equilibrio, per poi calare».
Intanto, la gestione di questi numeri resta preoccupante.