La Finocchiaro combatte il Minotauro
L’armatura da cavaliere e lei che brandisce una spada degna di Excalibur. Grida al Minotauro, circondata da giovani virgulti. Poi eccola, elmo in testa, che si illumina, con quella risata inconfondibile. Angela Finocchiaro, così, forse, non l’avevamo ancora mai vista, mentre diretta da Cristina Pezzoli conquista la scena in «Ho perso il filo», spettacolo scritto con Walter Fontana, che la vedrà protagonista dal 26 dicembre e per tutte le feste all’Ambra Jovinelli di Roma (per poi proseguire in tournèe con tappe anche a Novara, Torino, Pisa, Ferrara, Siena, Mestre, Lecce, Taranto Messina).
«Avevamo voglia di scrivere qualcosa di personale. Pensavamo ad uno stand up. Poi il materiale è cresciuto ed è nata l’idea di far affrontare il Minotauro a un’eroina pasticciona e anticonvenzionale», racconta l’attrice, che tra una replica e l’altra è anche sul set della fiction di Rai1 «Volevo essere una rockstar», per la regia di Matteo Lotto, e ad aprile sarà nel nuovo film di Giuliana Gamba sul burraco (ancora senza titolo) con Claudia Gerini protagonista.
A teatro, invece, indossa i panni di «un’attricetta di mezza età, stufa dei soliti ruoli e di chi la critica di non saper cambiare». Così per un giorno decide di interpretare Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per combattere il Minotauro. Ma non immaginate nuove riletture alla «Eracle» al femminile di Emma Dante. Perchè una volta entrata nel Labirinto niente va come previsto e Angela si ritrova accolta da strane creature. Un misto tra acrobati e spiriti dispettosi (in realtà sono i danzatori delle coreografie tra brack dance, capoeira e arti marziali di Hervè Koubi), che la circondano, la disarmano, la «frullano come un frappè» e, soprattutto, tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno, costringendola a trabocchetti e prove di coraggio.
«Si parla dell’oggi - prosegue la Finocchiaro - della superficialità che dilaga, i figli, gli egoismi, i problemi di coppia, la religione. L’attrice in scena? Beh, in qualche cosa mi somiglia. È una donna dalla vita confusa, smarrita, insufficiente, ma con una sua cifra umoristica. Tra i temi affronta spesso la morte: mi piace che si rida anche di cose che hanno gambe tragiche. Fa bene. Teseo, però, finisce che non riesco a interpretarlo mai».
Piuttosto se ne sentirà l’ira mentre scende di corsa dalle vette del Mito, indignato perchè alla sua interprete mancano le necessarie qualità eroiche. «Si, forse, come dicono i miei figli, alla fine faccio davvero sempre le stesse cose - riflette divertita lei in un cortocircuito tra interprete e personaggio - Anche se in questo spettacolo mi lascio andare come non mai, tra le prodezze dei ragazzi di Koubi. Alcuni potrebbero essere miei nipoti, non solo figli - riflette con la sua proverbiale autoironia - Avevo voglia di uno spettacolo che non fosse solo di parole. E anche se quando mi alzano ho un braccio che scricchiola come una vecchia credenza, mi fanno fare cose incredibili. Fumavo poco, ma ho dovuto smettere per stargli dietro».
Che sia l’apertura verso una fase nuova della sua carriera, magari in pista, chissà, concorrente di un talent alla «Ballando con le stelle»? «Mai dire mai nella vita - risponde lei con una fragorosa risata - Come dico in scena: sono una donna con le ginocchia, pensavo di non averle più».