Fedez: «Perso metà del sangue. In estate ho avuto gravi disturbi psicosomatici»
Il cantante, dopo il ricovero di 8 giorni per un’emorragia interna, rivela: «Psicofarmaci e scosse elettromagnetiche al cervello per curarmi. Volevo andare in Rai a parlare di salute mentale»
ROMA. "Volevo andare in Rai per parlare, specie ai giovani e a chi si sente incompreso, di salute mentale. La salute mentale è un tema che riguarda molte persone giovani, ragazzi e ragazze. Forse ascoltare la mia esperienza, proprio quella di una persona che si pensa sia felice perché possiede tutto, li avrebbe potuti aiutare a sentirsi meno soli". Lo spiega Fedez in un'intervista al Corriere della Sera, rilasciata nel giorno delle dimissioni dall'ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove è stato ricoverato per otto giorni per emorragie dovute a una doppia ulcera intestinale.
Fedez rivela di essere stato "moribondo". "Ho perso la metà del sangue che avevo in corpo - racconta -. La cosa più assurda è che quel mattino avevo un volo transoceanico. Se non mi fossi accorto di quanto stava accadendo, sarei stato male sull'oceano, su un aereo diretto a Los Angeles, e non so come sarebbe finita". "Avevo l'emocromo a 7, anziché a 14 - spiega ancora -. Così sono intervenuti d'urgenza, per fermare l'emorragia, cauterizzare, insomma fare tutto il necessario per fermare il sanguinamento delle ulcere".
Poi il rapper rivela di aver avuto quest'estate "molte malattie o disturbi di origine psicosomatica. Prima il fuoco di Sant'Antonio, poi forti gastriti da stress. Insomma, un generale stato di salute molto debilitato dallo stress", che lo ha costretto a prendere psicofarmaci e a sottoporsi a una terapia con scosse elettromagnetiche al cervello.
Quindi Fedez risponde sulla decisione della Rai di bloccare la sua partecipazione al programma Belve, condotto da Francesca Fagnani. "Era una straordinaria occasione per parlare di temi importantissimi - sottolinea -. I dati ci dicono che la salute mentale sarà sempre di più il tema del futuro, e delle future generazioni. E secondo me c'è bisogno di parlarne". "Diciamo che non ero bene accetto. Non mi volevano. E hanno fatto un comunicato che ho trovato sinceramente spiacevole. Sa perché? Perché ero in ospedale, letteralmente moribondo, e non avevo alcuna possibilità di replicare. Ho trovato la cosa anche particolarmente poco attenta sul piano umano. E poi dalla Rai avevo imparato una cosa: quando vai su un palco a parlare di politici, alla Rai non piace perché non c'è il contraddittorio. Ma anche nel mio caso non c'è stato modo di avere un contraddittorio”.