Consumi, in 5 anni un calo del 9%

La crisi ha inciso profondamente sui consumi in Italia che tra il 2008 ed il 2013 sono scesi del 9% e che nell'anno appena chiuso hanno toccato il livello più basso dal 1997 a questa parte. È quanto risulta dall'ultimo Rapporto Club consumo di Prometeia che mette in evidenza come la situazione economica abbia profondamente modificato le dinamiche della spesa delle famiglie, che hanno spostato necessità e disponibilità tra i diversi beni e servizi

iva soldi pagamenti euro bolletteROMA - La crisi ha inciso profondamente sui consumi in Italia che tra il 2008 ed il 2013 sono scesi del 9% e che nell'anno appena chiuso hanno toccato il livello più basso dal 1997 a questa parte. È quanto risulta dall'ultimo Rapporto Club consumo di Prometeia che mette in evidenza come la situazione economica abbia profondamente modificato le dinamiche della spesa delle famiglie, che hanno spostato necessità e disponibilità tra i diversi beni e servizi.

 

Gli italiani hanno così aggiunto ad esempio 650 euro alle spese obbligate per la casa come affitti e utenze e a quelle per la cura del futuro (come spese sanitarie, finanziarie, di protezione sociale) mentre si sono ridotte le cifre a disposizione per il cibo (circa 200 euro in meno) e soprattutto per la mobilità, la più penalizzata nei 5 anni della crisi con una riduzione di circa 800 euro a famiglia. Abitudini cambiate quindi, con qualche sorpresa, perchè - sottolinea Prometeia - è necessario tenere in considerazione anche altri fattori come l'accresciuta diseguaglianza di redditi e ricchezza, che fa sì che siano state premiate spese quali quelle per i servizi di pulizia della casa, mentre quelle per mobili ed elettrodomestici sono risultate in calo. Meno penalizzate dalla crisi e sostanzialmente in linea con il trend fisiologico, invece, le spese legate alla cultura e al tempo libero (beni e servizi per la comunicazione e ricreativi e culturali, pubblici esercizi, alberghi, etc.).

 

Tale evoluzione, oltre a risentire dei positivi contributi del turismo straniero in Italia, più rilevanti che in altri settori, testimonia anche come alcune voci di spesa, quali i nuovi device di telefonia (smarthpone) e informatici (tablet), abbiano beneficiato di maggiori spazi nelle preferenze dei consumatori, grazie all'elevata capacità di innovazione dell'offerta. Per quanto riguarda i valori assoluti inoltre, scendendo in particolare tra le prime 10 voci di consumo che compongono circa la metà dei consumi complessivi in Italia, secondo i dati di Prometeia, sono scese di 321 euro le spese per l'abbigliamento, di 314 quelle per combustibili e carburanti, di 127 euro quelle per pane e cereali e di 166 quelle per la carne, mentre sono aumentate seppur di soli 25 euro quelle per alberghi ed altri alloggi.

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