Staffetta generazionale per dare un posto ai giovani
Staffetta generazionale in arrivo per il comparto dell'edilizia, afflitto da una crisi che ormai dura da tanto e in emergenza occupazione. Come funzionerà? Sostegno ai lavoratori «anziani» che passano part time in cambio dell’assunzione di un giovane a tempo indeterminato
La crisi dell’edilizia non si ferma. Nel periodo ottobre-maggio le ore lavorate sono scese dell’8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, attestandosi sui 10 milioni. I lavoratori iscritti alla Cassa edile viaggiano verso quota 10 mila, dagli 11 mila e più di un anno fa. I segnali di ripresa sono scarsi. Sindacati e imprese però reagiscono. Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Ance Confindustria e Assoartigiani hanno firmato l’accordo che attiva Cassa edile per promuovere la «staffetta generazionale»: sostegno ai lavoratori «anziani» che passano part time in cambio dell’assunzione di un giovane a tempo indeterminato.
L’iniziativa è stata illustrata in Cassa edile insieme ad un’altra che incentiva l’iscrizione degli edili, tradizionalmente bassa, al fondo pensione Laborfonds. Parte in questi giorni, hanno spiegato il presidente di Laborfonds Antonello Briosi e il direttore Giorgio Valzolgher, la campagna di sensibilizzazione all’iscrizione al fondo rivolta ai lavoratori edili trentini, promossa in collaborazione con Cassa edile. Che mette in campo 140.000 euro per erogare un bonus di 200 euro ai primi 700 edili che si iscriveranno a Laborfonds.
Sono circa 7.000 i lavoratori del settore che riceveranno in questi giorni l’apposita informativa con tutti i dettagli relativi a questa proposta e i riferimenti necessari per aderirvi. «In edilizia c’è un’adesione a Laborfonds più bassa della media - spiega Valzolgher - per la maggiore instabilità del lavoro. Per la campagna abbiamo individuato le fasce di età più interessanti». Briosi aggiunge: «L’adesione a Laborfonds ritorna come opportunità alle imprese grazie alla nostra adesione al Fondo strategico, che potrà investire anche nei minibond delle aziende edili».
L’iniziativa sulla staffetta generazionale è stata a sua volta presentata dal presidente della Cassa edile Giuseppe Gadotti (Ance), dal vice Gianni Tomasi (Feneal Uil) e da Alessandra Rosani dell’Agenzia del Lavoro. Per i sindacati erano presenti anche Fabrizio Bignotti della Filca Cisl e Sandra Ferrari della Fillea Cgil. L’Agenzia del Lavoro eroga già ai lavoratori coinvolti in accordi aziendali che prevedano una riduzione dell’orario di lavoro in applicazione della staffetta generazionale un contributo di 7.000 euro annui per un massimo di tre anni, per far fronte alla perdita contributiva e retributiva del part time.
A questo la Cassa edile, in base all’accordo imprese-sindacati, aggiunge ora un massimo di 2.500 euro annui a lavoratore per tre anni per coprire altre voci che l’edile perde passando part time e che sono erogate proprio dalla Cassa edile: la tredicesima, le ferie, l’Ape, cioè l’Anzianità professionale edile, le ore mancanti per il diritto alle prestazioni extracontrattuali. In cambio del passaggio part time di un lavoratore vicino alla pensione, l’azienda è impegnata a fare una nuova assunzione a tempo indeterminato. Le risorse arrivano dal Fondo lavori usuranti.
«I lavoratori dell’edilizia sono stati penalizzati dalle riforme delle pensioni - dice Tomasi - In questo modo li sosteniamo negli ultimi anni di lavoro». Dovrebbero lavorare fino a 66 anni: «Passare part time a quell’età è anche un fatto di sicurezza sul lavoro» osserva Gadotti. E nella staffetta non c’è vincolo di funzione: può uscire un dirigente ed essere assunto un apprendista.