Sciopero alla Sicor: Spinelli incontra gli operai «non possiamo fare molto»
Il giorno dopo la notizia del recesso di Sicor dal contratto nazionale dei metalmeccanici il clima è rovente. I lavoratori in agitazione (venerdì otto ore di sciopero ed una delegazione che è salita a piazza Dante per incontrare l’assessore all’Industria Achille Spinelli), i sindacati sul piede di guerra ed il mondo politico scatenato nel carosello di accuse, prese di posizione e distinguo. La scelta unilaterlare dell’amministratore delegato della Sicor Massimo Santambrogio (la seconda, dopo quella di luglio, che ha dato il via alla vertenza, di annullare la contrattazione di secondo livello) di eliminare il contratto nazionale è del resto piombata sulla già complicata scena aziendale con la forza di un uragano.
Un uragano che oltre allo stesso Santambrogio (ma il manager milanese, lo ha ampiamente dimostrato, non sembra preoccuparsi degli strali di lavoratori e politici trentini) investe anche la Provincia rea, a detta dei detrattori, di essere la grande assente della situazione. In verità, Piazza Dante ha obiettivamente poche armi a disposizione, visto che l’azienda non sta beneficiando di contributi/aiuti provinciali. Tesi che Spinelli ha ribadito ieri in Provincia alla delegazione dei lavoratori Sicor e ai segretari generali di Cgil e Cisl, Andrea Grosselli e Michele Bezzi. I sindacalisti hanno posto sul tavolo del titolare delle deleghe sul lavoro tutta la preoccupazione «per una situazione gravissima, che danneggia i lavoratori dello stabilimento roveretano, ma che rischia di aprire una deriva pericolosa per le relazioni industriali trentine». Dunque la richiesta di sollecitare alla proprietà un passo indietro.
L’assessore dal canto suo ha ascoltato le ragioni dei dipendenti e si è impegnato a mediare con l’azienda per arrivare ad una riapertura del tavolo di confronto. Intanto lunedì si riuniranno le segreterie unitarie di Fiom, Fim e Uilm «per discutere insieme quali azioni intraprendere per gestire una situazione che non ha precedenti in Trentino».
Per conto suo il Comune di Rovereto, che ha cercato di dare una mano ai lavoratori contattando direttamente la multinazionale spagnola cui Sicor fa riferimento (tentativo di mediazione bellamente ignorato da Madrid) ha convocato per lunedì prossimo il sindacato provinciale dei metalmeccanici e una delegazione di lavoratori Sicor per fare il punto della situazione.
«L’impegno della Provincia - ha dichiarato quindi Spinelli - è agevolare la ricerca di una soluzione nell’interesse ad un tempo dell’azienda, che opera soprattutto sui mercato internazionali, e dei circa 170 lavoratori attualmente impiegati. Ciò anche attraverso la composizione di un tavolo al quale le parti possano confrontarsi con la mediazione dell’assessorato. Anche a fronte della disponibilità manifestata dall’azienda ad effettuare nuovi investimenti, deve essere chiaro l’obiettivo finale a cui tendere, una crescita che vada a vantaggio di tutti i soggetti coinvolti e non da ultimo del territorio. Anche perché la legislazione provinciale “premia”, con una riduzione Irap, le aziende che operano in Trentino, a condizione che dal 2020 non disapplichino contratti collettivi nazionali o non li applichino con condizioni peggiorative. Al contempo, se a seguito di nuovi colloqui vi saranno i chiarimenti sperati, potremo fare la nostra parte anche “accompagnando” l’azienda nel suo percorso di rilancio e di innovazione».
Mentre lavoratori, sindacati, Provincia e Comune lavorano, tra i politici è gara a commentare. Complice la perdurante atmosfera di campagna elettorale, la giornata di ieri è stata caratterizzata da uno stillicidio di dichiarazioni.
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