Trento, residenze al posto del Veruschka: abbattuta la storica pizzeria
Addio al ristorante Veruschka e al suo giardino col pergolato, molto apprezzato nella stagione calda. Edificio e pergolato sono stati rasi al suolo e ora al loro posto c'è solo una spianata di ghiaia circondata dalla palizzata di un cantiere.
Al posto del Verushka sorgerà una palazzina residenziale, dieci appartamenti distribuiti su sei piani fuori terra con 24 box auto disposti su due piani interrati.
Il giardino sarà mantenuto, ma sarà ad esclusivo utilizzo del condominio, o forse dell'appartamento a piano terra che vi si affaccia. Ben difficilmente, per quanto le regole urbanistiche non lo vietino, verrà infatti aperto un nuovo ristorante che rischierebbe di infastidire e far perdere valore agli appartamenti soprastanti.
Titolari di progetto e iniziativa immobiliare sono l'impresa Mak e i suoi soci attraverso la società Ai Giardini srl, che ha affidato i lavori alla Cooperativa Lagorai.
Il progetto non ha avuto finora vita facile. Inizialmente la commissione edilizia comunale lo aveva bocciato considerandolo incompatibile con il contesto urbano. Apportate alcune modifiche suggerite dalla commissione edilizia è comunque poi arrivata l'autorizzazione. Sui social era poi apparsa nei mesi scorsi una presa di posizione di forte critica e contrarietà di un comitato, sorto tra residenti della zona, contrari all'abbattimento del vecchio edificio e soprattutto alla realizzazione di quello nuovo con sei piani fuoriterra. Dal punto di vista storico e architettonico però è stato appurato che il palazzo non era sotto tutela e non aveva particolare valore. E neanche la pergola, che in passato non esisteva e che era stata realizzata su una struttura metallica recente in funzione del giardino del ristorante.
Tutto in regola e lavori partiti dunque. Ma adesso che si deve iniziare a scavare bisogna affrontare l'altra incognita che incombe sul progetto, quella archeologica. La zona infatti è classificata di elevato interesse e non sarebbe una sorpresa trovare reperti di interesse. «Abbiamo resoconti di inizio Novecento - riferisce Cristina Bassi, della Soprintendenza provinciale - che riferiscono della presenza di resti di un'acquedotto romano». Pare che già all'epoca siano stati prelevati ma le attività di scavo sono state subordinate a un costante controllo e alla presenza di un archeologo per verificare che non spuntino fuori altri elementi di interesse.
Per ora l'unico elemento che l'impresa ha avuto il permesso di rimuovere da sottoterra è una vecchia cisterna, ora si andrà avanti con cautela. Se non ci saranno intoppi garage interrati e palazzina saranno pronti nel giro di qualche mese.
Sul progetto di via Grazioli i risparmiatori hanno deciso di puntare con decisione. Il gruppo Mak ha infatti raccolto per questa operazione 3 milioni di euro attraverso Walliance spa, piattaforma di investimenti immobiliari online specializzata nella raccolta finanziaria per la realizzazione di progetti immobiliari. Walliance, società presieduta dal trentino Giacomo Bertoldi, garantisce ai sottoscrittori di quote rendimenti annualizzati dell'11,50% lordo.