La maggioranza: superbonus 110% prorogato a fine 2023 e ampliato a tutte le strutture ricettive
Si tratta di uno degli impegni vincolanti sottoposti al governo, c'è anche il congelamento temporaneo delle cartelle esattoriali del periodo pandemico. Sul superbonus edilizio, però, il ministro Franco avverte: "È uno strumento molto costoso, non sostenibile alla lunga"
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ROMA. Prorogare il superbonus del 110% fino alla fine del 2023, ampliandolo anche a tutte le strutture ricettive ma anche prorogare i termini delle notifiche delle cartelle esattoriali che facciano riferimento al periodo della pandemia e aprire alla rottamazione quater: sono alcuni delle richieste della maggioranza al governo messe nero su bianco nella bozza della risoluzione alla Nadef, che sarà votata domani in Parlamento.
Tra gli impegni vincolanti anche il proseguimento "nell'azione di sostegno" a tutti coloro che sono stati più colpiti dalla crisi dovuta al covid.
È lungo l'elenco degli impegni con cui la maggioranza, nella bozza di risoluzione alla Nadef e che è oggetto ancora di discussione, punta a vincolare il governo sul fronte della politica economica: sono 14 in tutto i capitoli messi in evidenza e tra questi vi è la richiesta di "interventi per la razionalizzazione e l'equità del sistema fiscale e per l'estensione e il potenziamento del sistema di ammortizzatori sociali".
Si chiede poi di innovare la pubblica amministrazione anche attraverso il reclutamento mentre un passaggio è dedicato alla giustizia e un altro alla necessità di approvare le norme sulla concorrenza e sulla riduzione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione nonché sul tax gap.
La maggioranza non dimentica il New green deal, evidenziando l'importanza di ridurre progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi e sottolinea anche l'importanza di intervenire ancora sul caro energia.
Un capitolo è dedicato infine anche al sistema sanitario nazionale dove si mette in luce la necessità di incrementare le risorse a disposizione.
"Il superbonus e gli altri bonus edilizi sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni, quindi nella legge di bilancio stiamo valutando in che modo possano e debbano essere prorogati", ma "dobbiamo ricordare che sono uno strumento molto costoso, non sostenibile alla lunga", ha precisato il ministro dell'economia Daniele Franco.
Le costruzioni "sono un settore che va sostenuto, avendo a mente che non può crescere a dismisura e che questi interventi fanno onore per la finanza pubblica. Se ciascun italiano fa domanda, per 30 milioni di unità immobiliari l'effetto sui conti e sul debito è stratosferico".