Trentino Sviluppo, l'addio del numero uno Baccanti dopo appena quattro mesi
Il top manager si sposta a Roma, dove guiderà la nuova Fondazione Enea Tech e Biomedical. La sua nomina a direttore generale della holding provinciale era stata accolta con grande soddisfazione, ora si ragiona sul futuro
ROVERETO. Addio al Trentino. In pochi mesi.
Via da Rovereto, destinazione Roma, per guidare la nuova Fondazione Enea Tech e Biomedical.
Qualcuno, sotto sotto, lo aveva prefigurato: che ci viene a fare un manager del livello di Marco Baccanti nel piccolo Trentino?
Ma quelli di fine settembre erano dubbi che la soddisfazione per la nomina del manager a direttore generale di Trentino Sviluppo spa, la holding di partecipazioni della Provincia, fugò in un battibaleno.
Anche perché la scelta di assoluto standing rimediava alla gestione della spa affidata da anni ad un triumvirato che suppliva all'assenza della direzione generale: Mauro Casotto, Paolo Pretti (oggi in corsa per la nomina a direttore operativo) e Nicola Polito, poi passato a Trentino Marketing. Soddisfazione massima, quindi.
Perché Baccanti, chimico industriale di formazione, alle spalle aveva ed ha una carriera di grande prestigio: dalla Romagna al San Raffaele, da Dubai (direzione parco scientifico) all'Australia dove ha fatto l'amministratore delegato dell'Agenzia per lo sviluppo economico per le scienze della vita del governo del Sud Australia, per diventare poi ad della società Trajan Nutrition.
Dominando il bando di selezione, Baccanti ha assunto l'incarico di direttore generale di Trentino Sviluppo l'1 ottobre scorso.
Ieri, quattro mesi e mezzo dopo, la Provincia ha comunicato la sua nomina a consigliere delegato alla direzione generale della Fondazione Enea Tech e Biomedical, agenzia che il Mise, il ministero per lo sviluppo economico guidato da Giancarlo Giorgetti, aveva istituito per decreto in novembre, con una potenza di fuoco straordinaria: oltre 500 milioni di euro di budget.
L'incarico a Baccanti era nell'aria, e del suo addio al Trentino si parlava da giorni, dopo che il governo lo aveva scelto, il 6 gennaio, quale membro del consiglio direttivo della nuova fondazione presieduta dall'ex ministro Giovanni Tria. Consiglio direttivo i cui siedono, oltre ai rappresentati del Mise, anche rappresentanti del ministero della Salute e del ministero dell'Università e della ricerca.
Del resto, la mission della fondazione è proprio investire nel settore biomedicale, per favorire la nascita di poli nazionali per la ricerca e lo sviluppo di farmaci, favorendo innovazione e trasferimento tecnologico, in collaborazione con startup, Pmi e atenei.
E il legame tra industria farmaceutica e ricerca è il pane quotidiano del manager che a Roma, aspetto non secondario, avrà un'indennità di carica doppia di quella che gli poteva garantire Trentino Sviluppo.
L'assessore allo sviluppo economico, Achille Spinelli, non può che fare buon viso a cattivo gioco.
«È una funzione prestigiosa che però non gli consentirà più di mantenere il suo incarico presso Trentino Sviluppo. La Provincia di Trento avrà pertanto ora l'opportunità di contare, a Roma, su un manager di Stato con una buona conoscenza del sistema trentino della ricerca e dell'innovazione, e che potrà comunque continuare a contribuire alle strategia di sviluppo economico provinciale».
Baccanti, per altro, da due settimane era diventato membro del cda di Hit-Hub Innovazione Trentino, la fondazione di Povo che si occupa di trasferimento tecnologico. Spinelli dice di avere ottenuto dal presidente di Enea Tech e Biomedica, Tria, il «benestare al fatto che il dottor Baccanti potrà far parte, senza remunerazione aggiuntiva, sia del cda della Fondazione Hub Innovation Trentino che del futuro Advisory Board di Trentino Sviluppo di cui la Provincia sta curando la costituzione».
Accanto al dispiacere personale, Spinelli osserva che «la sua nomina rappresenta un importante attestato alla qualità del management, dei processi di selezione e alla capacità di attrazione dei talenti della nostra provincia». In questo caso, la capacità di attrazione di Roma marca però la differenza.
E Trentino Sviluppo (nel 2020 un attivo di 412,23 milioni e un patrimonio netto di 248,57 milioni di euro) dovrà cercarsi un nuovo direttore generale. In ballo c'è, come detto, anche il bando per la nomina del nuovo direttore operativo, incarico da 120 mila euro. E ci sono nuove assunzioni in vista.
La giunta provinciale, approvando il 4 febbraio il piano triennale 2022-'24 da 38,4 milioni di Trentino Sviluppo relativo alla promozione territoriale e al marketing turistico (attraverso Trentino Marketing srl), ha autorizzato l'assunzione di 17 unità di personale che si occuperanno di grandi eventi, dei Giochi Olimpici 2026 e di altri ambiti operativi, e il riconoscimento al direttore operativo Nicola Polito, in carica da gennaio, di un adeguamento retributivo.