Turismo, per dare una mano ai territori ora c'è anche il Consorzio delle Apt trentine
Nasce un nuovo ente che ha lo scopo di favorire maggiori servizi, nuove competenze ed economie di scala nel settore. Intanto, Baselga di Piné, Bedollo, Fornace e Albiano passano con l'azieda di Trento
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TRENTO. Favorire maggiori servizi, nuove competenze ed economie di scala nel settore turistico a favore dei territori trentini.
Questo, in sintesi, l'obiettivo del neonato "Consorzio Apt del Trentino", la società composta dalle Aziende per il turismo della Provincia autonoma di Trento, formalmente costituito questa mattina, 30 novembre, a Trento con la firma dei rispettivi presidenti.
Attraverso il Consorzio, guidato dal presidente dell'Apt Val di Sole Luciano Rizzi, viene data di fatto ufficialità al Tavolo dei presidenti delle Apt, un organo informale che negli ultimi anni è stato spesso convocato e ha permesso di creare sinergia e confronto tra le varie Aziende per il turismo trentine.
"Si tratta di una grande opportunità per tutto il sistema del turismo trentino. Una maggiore interazione e un maggior dialogo porteranno benefici per tutti, dagli enti territoriali agli operatori del settore, sotto un'unica regia e verso obiettivi condivisi", commenta Rizzi in una nota. Il Consorzio offrirà ai soci ogni forma di assistenza, anche attraverso servizi di tipo contrattuale, amministrativo, contabile, legale, fiscale, sindacale, organizzativo, economico e tecnico.
Il Consorzio potrà assistere e rappresentare i soci nei rapporti, anche contrattuali, con enti pubblici e privati, promuovendo opportune iniziative legislative per il loro sostegno e sviluppo. Tra gli obiettivi - sottolinea ancora la nota - c'è anche la promuovere della formazione, della qualificazione e dell'aggiornamento professionale degli amministratori e dei dipendenti delle società, con la promozione di corsi per l'accrescimento delle professionalità.
Ma il Consorzio si occuperà anche di effettuare studi e ricerche di mercato, promuovere ed organizzare convegni e manifestazioni di interesse comune, promuovere occasioni di incontro tra amministratori e dipendenti anche nell'ambito di attività ricreative, sportive e di intrattenimento, sviluppando quindi ogni forma di approfondimento e arricchimento della conoscenza tra le persone. Infine, la neocostituita società potrà stipulare, nell'interesse dei soci nonché degli Amministratori e dipendenti dei soci medesimi, accordi, protocolli e convenzioni per la fruizione di servizi e/o l'acquisto di beni.
Frattanto, sul fronte della promozione turistica Baselga di Piné, Bedollo, Fornace e Albiano cambiano casa.
I consigli comunali hanno deliberato il passaggio all'Apt Trento-Bondone e la giunta provinciale si appresta a modificare con propria delibera il regolamento che definisce gli ambiti territoriali delle aziende turistiche.
L'ha spiegato in II Commissione legislativa l'assessore Roberto Failoni, ottenendo poi parere positivo all'unanimità da parte dell'organismo presieduto da Luca Guglielmi.
Il titolare del turismo nell'esecutivo provinciale - precisa una nota del Consiglio provinciale - ha parlato di operazione "condivisibile" e dell'entusiasmo da parte del capoluogo di accogliere anche questo versante cembrano e pinetano. Non imponiamo nulla a nessuno - ha detto Failoni - ma è nel dettato della legge 8/2020 la possibilità per i territori di scegliere liberamente dove accasarsi. La stessa riforma ha peraltro posto le basi per una efficace collaborazione fra Apt diverse per obiettivi comuni.
L'assessore- prosegue la nota - ha anche osservato che Trento città sul fronte turistico sta procedendo "come una tartaruga" e può marciare più velocemente, perché ha diverse potenzialità ancora inespresse.
Questo ingresso di Piné e Cembra è un'opportunità e c'è da dire che il passaggio ad esempio della valle dei Laghi con l'Alto Garda ha subito prodotto un successo straordinario.
Lucia Maestri ha detto che la città di Trento vuole essere un forte hub di rete territoriale, pur senza pensare di fagocitare la periferia. La scelta di Piné e Cembra va dunque nella giusta direzione di un'alleanza fra città e valli. Ben vengano in linea generale gli accorpamenti su aree più vaste, perché i brand troppo piccoli non vengono riconosciuti dal pubblico. Opposto il convincimento di Pietro De Godenz (fiemmese), che ha argomentato come nella prospettiva delle Olimpiadi invernali 2026 sarebbe stato positivo tenere assieme i territori dove si svolgeranno le gare. Giusto comunque che si possa fare libere scelte, che qui sono peraltro maturate con gli operatori divisi quasi a metà. Attendiamo anche la scelta della valle di Non, cui sono stati dati due anni di proroga per decidere se aggregarsi alla val di Sole. Gianluca Cavada (fiemmese) a sua volta ha condiviso che si poteva ben mantenere la sinergia fra Piné e Fiemme, lavorando a una destagionalizzazione del prodotto turistico. La comunità ha comunque deciso.
Lo spostamento di territori fra Apt comporta anche il cambio di denominazione delle aziende turistiche coinvolte.
Avremo ora l'Apt Val di Fiemme e Val di Cembra (sparisce il riferimento all'Altopiano di Piné) e l'Apt Trento, Monte Bondone e Altopiano di Piné.