Cuneo, più soldi per 201 mila trentini: anche 100 euro in più in busta paga fino a novembre
Ecco chi ne beneficerà. Il reddito di cittadinanza in Trentino ha contato nel 2022 poco più di 8mila domande, con un importo medio erogato dall'Inps di 426 euro per famiglia
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TRENTO. Saranno poco più di 200mila i trentini che potranno godere i benefici del cosiddetto "taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi medio bassi" deciso dal Governo e approvato simbolicamente lo scorso primo maggio. Un provvedimento - benedetto dagli imprenditori che si troveranno a mettere più soldi in busta paga ai loro lavoratori senza costi a proprio carico, ma visto con il fumo degli occhi dai sindacati - che per il momento è però "a scadenza".
Varrà infatti soltanto per 5 mesi, da luglio a fine novembre, in attesa di capire se si troveranno ulteriori risorse per prorogarlo nel 2024. Secondo le stime il vantaggio netto sarà di circa 100 euro netti al mese per i lavoratori con un reddito lordo di 25mila euro l'anno (circa 1.534 euro netti al mese) ma ne beneficeranno anche coloro che hanno un reddito lordo fino a 35mila euro l'anno (circa 1.930 euro netti al mese).
In Trentino si tratta di 144mila lavoratori che guadagnano meno di 25mila euro e 57mila tra i 25mila e i 35mila. In totale saranno pressappoco 201mila i trentini interessati dal provvedimento. Coloro che guadagnano cifre maggiori (circa 37mila nella nostra provincia) non beneficeranno di alcun taglio.
Ma cos'è questo "benedetto" cuneo fiscale? Detto in termini piuttosto semplici è il totale delle imposte e dei contributi previdenziali a carico di datori di lavoro e lavoratori: in pratica la differenza tra lo stipendio lordo e netto del lavoratore. In Italia - calcolano gli esperti - la pressione fiscale è tra le più alte dei paesi avanzati: si calcola attorno al 46 per cento. Significa che per dare al lavoratore 1.700 euro netti un datore di lavoro ne spende circa 3.500. Ora è chiaro che limando questo differenziale, a parità di costi per l'azienda il dipendente mette in tasca più soldi. Chi ce li rimette? Lo Stato (attraverso le imposte) e in parte i fondi di previdenza (Inps, su tutti).
Due aspetti vanno precisati: il taglio del cuneo non inciderà sulla tredicesima e non ne beneficeranno i pensionati. Il taglio di quattro punti del cuneo fiscale deciso dal governo Meloni si somma alla sforbiciata data lo scorso anno da Draghi (3 punti fino a 25mila euro e 2 punti fino a 35mila) e che era poi stato confermato dal nuovo governo nella legge di bilancio dello scorso dicembre.
Nel testo approvato dal Consiglio dei ministri c'è anche un aumento del tetto fino a 3mila euro dei fringe benefit detassati per i lavoratori dipendenti, ma solo se con figli a carico. In pratica i voucher dati dalle aziende ai lavoratori per servizi di welfare familiare e di formazione, ma anche l'assistenza sanitaria integrativa, i buoni pasto, i buoni benzina e pure le somme erogate per il pagamento delle utenze domestiche fino a 3mila euro non concorrono a formare il reddito del lavoratore (purché abbia figli a carico).
Tra taglio del cuneo fiscale e detassazione, per i redditi fino a 35 mila euro si tratta di un'iniezione di liquidità non indifferente, ma valida soltanto per quest'anno. Nel Decreto Lavoro Addio si scrive anche la parola fine alla misura del "reddito di cittadinanza", così come voluto nel 2019 dal Governo Conte. Dal 2024 sarà in parte sostituito dall' "assegno di inclusione", ma di cui potranno beneficiare solo i nuclei con disabili, minori, over60. L'importo è fino a 6mila euro l'anno, 500 al mese, più un contributo affitto (per le locazioni regolari) di 3.360 euro l'anno, 280 al mese.
Il reddito di cittadinanza in Trentino ha contato nel 2022 poco più di 8mila domande, con un importo medio erogato dall'Inps di 426 euro per famiglia.