Più soldi ai dirigenti delle società pubbliche, Spinelli: “Rendiamo attrattivo il sistema trentino”. Gli aumenti
Arriva il sì del Cal alla proposta di delibera della Giunta provinciale per rideterminare i compensi spettanti ai direttori generali, ai dirigenti e al personale nelle società controllate dall'ente pubblico
REDDITI In Provincia il più ricco è De Col
TRENTO. Il Consiglio delle autonomie locali (Cal) ha espresso voto favorevolmente alla proposta di delibera della Giunta provinciale per rideterminare i compensi spettanti ai direttori generali, ai dirigenti e al personale nelle società controllate dall'ente pubblico.
Il provvedimento - si apprende - intende adeguare il limite delle retribuzioni per i direttori generali a 190.000 euro annui, mantenendo il limite a 155.000 euro per gli altri dirigenti delle società controllate da Provincia e Comuni trentini. Si prevede poi la possibilità di deroga della Giunta per casi particolari, da definire, che tuttavia non si applicherà ai dirigenti che operano nelle società ma sono inquadrati nell'ente pubblico.
Il testo è stato presentato al Cal dall'assessore provinciale allo sviluppo economico, Achille Spinelli, che ha specificato come la delibera nasca "dal presupposto che i limiti ai compensi per le figure dei dirigenti apicali nelle società pubbliche non consentono più di rendere attrattivo il sistema trentino per figure caratterizzate da profili di elevata e riconosciuta professionalità".
Per quanto riguarda i compensi spettanti agli amministratori delle società pubbliche, a delibera prevede la conferma del regime vigente, fatta salva l'introduzione della possibilità di incrementare fino al 75% il valore massimo delle indennità riconoscibili alla figura dell'amministratore unico.
A quanto riferito da Spinelli, i limiti fissati con il provvedimento risultano inferiori alla crescita dell'inflazione e rispetto a quelli stabiliti a livello nazionale, che prevedono un tetto di 240.000 euro. Il precedente limite era stato fissato nel 2010.