Trasporti / Idee

Stop ai Tir in Tirolo? «Puntiamo sull'interporto di Trento: con il potenziamento, 700 mila camion in meno all’anno»

Documento delle Camere di Commercio di Trento e Bolzano: «Con il tunnel di base del Brennero, necessario essere pronti con l’interscambio su rotaia»

di Barbara Goio

TRENTO. «È solo questione di tempo: da una parte il traffico su gomma delle merci continua ad aumentare, e dall'altra l'autostrada del Brennero, soprattutto nella parte austriaca, avrà sempre più bisogno di manutenzione. Nel frattempo l'attesa per l'operatività della linea ferroviaria ad alta capacità si allunga: ecco perché bisogna fare qualcosa al più presto». Roberto Bosetti, presidente di Interbrennero, traccia un quadro molto chiaro della situazione.

Collo di bottiglia - Il contesto in cui opera l'A22 è reso ancora più critico dalla chiusura, un mese fa, del ponte Lueg, in Austria, che ha trasformato il Brennero in un collo di bottiglia. Tanto che dalle Camere di commercio di Bolzano e Trento è arrivata una proposta estremamente concreta: «La possibilità di trasferire il maggior numero possibile di mezzi pesanti dalla strada alla rotaia per alleggerire la concentrazione di veicoli in transito. A questo scopo, si sta valutando di usufruire della disponibilità operativa del terminal merci di Trento».

L'ipotesi, suffragata dai numeri che vedrebbero un consistente aumento del trasporto di mezzi su rotaia, potrebbe davvero fare la differenza. «Un'iniziativa lodevole» precisa Bosetti, che spiega: «L'asse del Brennero deve diventare di primario interesse nazionale, è l'unico valico commerciale che connette il Nord con il Sud dell'Europa».«Purtroppo - riprende il presidente di Interbrennero - l'A22, con il passaggio di oltre 8mila mezzi pesanti al giorno, sta raggiungendo il suo limite fisico e, anche se validi tecnici sono bravissimi a mantenerla operativa, in Austria non sono stati così puntuali. C'è il rischio che dopo quello di Lueg si potrebbero aprire altri cantieri». Tra gli addetti ai lavori circola anche il nome dell'Europabruecke.

L'interporto - «Quello di Roncafort - riprende Bosetti - è un interporto regionale, che garantisce l'operatività per le aziende del trentino Alto Adige, ed ha l'enorme vantaggio di trovarsi a soli 300 metri dal casello autostradale. Nel 2024 abbiamo acquistato tre nuove gru per caricare i treni e ogni settimana tre treni partono con i container che, attraverso la Msc Mediterranean Shipping Company, portano i prodotti finiti locali in tutto il mondo. Si tratta del trasporto combinato, che prevede il caricamento dei container sul treno senza motrice né l'autista».

Un altro sistema è invece è la cosiddetta autostrada viaggiante (Rollende Landstrasse, RoLa), che prevede il trasferimento di mezzi pesanti sui treni: di questo si occupa Rail Cargo. «Lo scorso anno - evidenzia Cciata - l'impresa ha operato il trasferimento di una sola coppia di treni al giorno».

I numeri. Ogni treno trasporta 21 mezzi pesanti e i conti sono presto fatti. Spiegano alla Cciata: «La capacità totale nel 2024 è stata quindi limitata a 42 mezzi per il trasporto merci al giorno (21 a nord e 21 a sud). Secondo le stime, l'Interporto potrebbe gestire fino a 12 coppie di treni al giorno, per un totale di 24 convogli, equivalenti a 8.760 treni all'anno (183.960 mezzi pesanti)». Il futuro però potrebbe essere ancora più roseo: «Secondo un progetto a cui stiamo lavorando - spiega Bosetti - che prevede tre nuovi binari ad entrata diretta, il primo del genere in Italia, si potrebbe arrivare a gestire fino a 48 coppie di treni al giorno, con una considerevole riduzione dei tempi di carico».

E questo porterebbe al trasferimento di oltre 700 mila camion su rotaia all'anno.

Il tunnel di base - Riprende il documento delle Camere di Commercio: «Il trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia è però un sistema di transito che presenta dei limiti finché il tunnel di base non sarà operativo. Solo con la sua apertura si potrà assistere a un aumento della capacità ferroviaria e a una riduzione dei tempi».

I presidenti delle Camere di commercio di Bolzano e Trento Michl Ebner e Andrea De Zordo sottolineano: «Sfruttare al massimo il potenziale del terminal merci di Trento è fondamentale. Inoltre, è essenziale aumentare anche le capacità dei terminal in Austria, Germania e di quello di Verona, affinché la ferrovia possa tornare a essere competitiva rispetto al trasporto su strada».

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