Tutelare il suolo agricolo Appello alla festa del Ringraziamento
«Senza suolo fertile non c'è vita, senza suolo fertile non c'è futuro. Il futuro non sarà del cemento, dell'asfalto, del vetro e dei metalli», ha detto recentemente Papa Francesco, ricordando che il suolo agricolo è lo scrigno di tanti valori che hanno accompagnato generazioni di comunità a coniugare i luoghi del vivere con quelli del produrre.
La salvaguardia del suolo non è riconducibile a considerazioni solo tecniche, ma anche etiche come il rispetto della vita che c'è nel suolo e delle persone che abitano il territorio. Il mese di novembre per gli agricoltori è il tempo della gratitudine e dell'apprezzamento per la vocazione e la missione ricevuta del custodire e del coltivare la terra.
E così ieri «con gratitudine e speranza» è stata celebrata anche in paese la 65ª Giornata del Ringraziamento per i frutti della terra e del lavoro organizzata nello «Spiàz dei Bianchini», dopo la messa delle 10, dalla Coldiretti e dal Club 3P con la collaborazione del Gruppo Donne alla presenza del parroco don Duccio Zeni, che ha impartito la benedizione, e del presidente della Circoscrizione Michele Ravagni.
Custodire la fertilità del suolo, prestare attenzione alle destinazioni d'uso della terra, arginare il fenomeno del land grabbing - l'accaparramento di terra da parte dei soggetti con maggior disponibilità economica -, garantire il diritto di accesso alla terra e alle risorse ittiche e forestali: sono le sfide che i Vescovi incaricati della pastorale sociale e del lavoro ha rammentato nel messaggio per la Giornata e che sia il parroco sia il referente delle categorie contadine Oreste Tamanini hanno ripreso.
«Da queste considerazioni emerge il ruolo egli agricoltori come abitatori e custodi responsabili della terra affidata loro, come produttori di cibo ma anche custodi di una Heimat fatta di paesaggio e di acque - ha detto Tamanini. Ed emerge anche la forza di una generazione nuova di giovani contadini, di allevatori, di pastori, di pescatori, che è orgogliosa e soddisfatta della scelta fatta e che dimostra che dai campi non viene soltanto una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice di questo nostro Paese ma anche una speranza per i loro coetanei costretti ad espatriare», perché secondo i dati ISTAT relativi al primo semestre 2015 è nelle campagne che si registra il tasso più elevato di occupazione giovanile.
Sempre sul tema, a pochi mesi dalla pubblicazione dell'Enciclica «Laudato sì», nella quale papa Francesco, usando le parole dell'etica e della Dottrina sociale, ma radicandole anche - con Francesco d'Assisi - nel linguaggio della bellezza e della meraviglia, invita tutti gli uomini alla «cura della casa comune» e ad ascoltare con attenzione «il grido della terra», il Fondo Progetti di Solidarietà, la Sezione SAT, il Circolo ACLI e la Parrocchia di Mattarello hanno recentemente organizzato una partecipata serata, introdotta da Vittorio Lorenzini, con interventi del filosofo don Marcello Farina («Sulla terra. È questa la nostra unica possibilità di perfezione», Simone Weil), del geologo e mediatore culturale Christian Casarotto («I cambiamenti climatici: verso Parigi 2015») e del presidente provinciale della SAT Claudio Bassetti («Le Tesi di Moena», un impegno inderogabile per la «casa comune»). Ha moderato l'incontro il giornalista Walter Nicoletti.
Dal 30 novembre al 12 dicembre prossimi a Parigi si svolgerà la Conferenza, il cui obiettivo è quello di concludere, per la prima volta in oltre vent'anni anni di mediazione da parte dell'Onu, un accordo vincolante e universale per tutte le nazioni sui cambiamenti climatici e sulle proposte per il contenimento dell'innalzamento della temperatura entro i 2 gradi per i prossimi quindici anni.