Scuola, gli alunni curano piante e spazi verdi
I «beni comuni» sbarcano nelle scuole. L'amministrazione comunale ha sottoscritto un accordo di collaborazione con l'Istituto comprensivo Trento 3 per l'iniziativa «Piccole piante crescono» che darà gambe all'idea lanciata da un'insegnante delle medie Bronzetti-Segantini di prendersi carico della realizzazione e cura di un pezzo di verde cittadino.
La classe Prima E si è impegnata a realizzare un'aiuola all'ingresso dei giardini lungo il Fersina, nei pressi del ponte dei Cavalleggeri; verranno piantati dei fiori e la classe li annaffierà e terrà pulita la zona, con l'aiuto e la sovrintendenza degli uomini del Servizio gestione parchi e strade.
Lucia Napoli, l'insegnante che coordina il progetto, ha preso spunto da quanto fatto privatamente da una cooperativa sociale di cui fa parte ed ha pensato bene che la valenza sociale e civica poteva essere felicemente comunicata anche ai suoi alunni.
«I ragazzi e le famiglie hanno apprezzato e ore vedremo se riusciamo a coinvolgere anche qualche anziano o qualche soggetto che ci dia una mano a curare lo spazio che ci verrà affidato anche la prossima estate» spiega la docente, che attende una prossima visita degli esperti mandati dal Comune che spiegheranno ai ragazzini i segreti del «pollice verde».
Le Bronzetti-Segantini non sono l'unica scuola che si prende cura di beni comuni. Nell'elenco di gruppi e singoli cittadini che hanno risposto positivamente all'iniziativa del Comune «Adotta un'aiuola» compaiono anche le scuole elementari Bellesini per un pezzo di terreno di piazza Cantore. Un altro progetto in fase embrionale è quello delle De Gaspari dove la scuola farà con i ragazzi un lavoro su come vorrebbero il parco e poi con l'aiuto dei genitori si passerà alla fase realizzativa.
Eppoi c'è la richiesta delle elementari Nicolodi di poter abbellire con dei murales, quando sarà completato, il sottopasso ciclopedonale che sbuca accanto al loro piazzale vicino alle arcate della ferrovia della Valsugana.
L'assessore comunale Chiara Maule considera queste iniziative l'inizio della «fase due» della cura dei beni comuni avviata a Trento, cioè l'affidamento a gruppi e singoli cittadini della cura di spazi e pezzi di città. «Il ripristino del decoro con operazioni di pulizia collettiva va benissimo - afferma - ma adesso vorremmo proseguire sottoscrivendo dei veri e propri accordi stabili coi cittadini, dei patti per affidare loro ciò che in fondo appartiene loro». Maule racconta di aver trovato su questa strada piena collaborazione da parte dei presidenti di circoscrizione e da parte delle commissioni beni comuni che sono sorte sul territorio. «Ora bisogna far crescere questa sensibilità - aggiunge - andando sul territorio, spiegando le esperienze fatte in altre città e stimolando la partecipazione».
Su una cosa Maule vuole essere chiara: nella testa della gente ci deve essere la volontà di riappropriarsi di qualcosa che è suo ma non in termini di scambio. «In effetti capita spesso che ci sia chi "ci prova", propone la cura di qualche angolo di città ma per avere in cambio magari uno sconto sull'affitto o qualche altro piacere. Ma qui non stiamo parlando di baratto amministrativo, che è una cosa diversa».
L'iniziativa «Adotta un'aiuola» comunque sta dimostrando che voglia e sensibilità sono diffuse. Le richieste di adozione di aree di verde pubblico che sorgono nelle vicinanze di abitazioni private o nelle sedi delle associazioni ci sono e abbastanza numerose. Ma c'è ancora ampio spazio per chi si vuole fare avanti.