Caccia «autonoma» a Trento e Bolzano La Lav critica anche Mattarella
La Lav (Lega antivivisezione) rinnova le sue critiche sull’intesa fra Stato e Province autonome di Trento e Bolzano, che consente a queste ultime ampi spazi di manovra in ambito venatorio, compresa l’estensione delle specie cacciabili.
Crtitiche anche al presidente Sergio Mattarella, che ha dato il via libera ai decreti cotnestati da ambientalisti e animalisti, secondo i quali viene seriamente minacciato l’equilibrio della fauna selvatica in Trentino Alto Adige.
Ecco il comunicato diffuso oggi dalla Lav.
«Il presidente della Repubblica Mattarella ha emanato lo scorso 11 dicembre, i decreti legislativi che consentiranno ai cacciatori di Trento e Bolzano di sparare alle specie che sono protette nel resto del Paese, anche all’interno dei parchi regionali. Decreti che sono stati predisposti dal Governo Renzi, proprio alla vigilia della consultazione referendaria del 4 dicembre scorso.
Domenica scorsa, in piena crisi di Governo, il Presidente della Repubblica ha comunque trovato il tempo di apporre la sua firma ai provvedimenti che ora consentiranno una vera e propria deregulation, a tutto beneficio della parte più estremista del mondo venatorio delle province di Trento e Bolzano.
“Abbiamo indirizzato numerosi appelli al Presidente della Repubblica – commenta Massimo Vitturi dell’Area Animali Selvatici della LAV – evidenziando la gravità di quei provvedimenti voluti dal Governo Renzi, che ora renderanno legale in Trentino Alto Adige ciò che nel resto del Paese è considerato bracconaggio. Appelli rimasti evidentemente inascoltati, sacrificati alla ragion di Stato, come le migliaia di animali protetti che d’ora in poi saranno uccisi dai cacciatori di Trento e Bolzano”.
Il presidente Mattarella ha dato quindi piena applicazione alle gravissime scelte sul tema della fauna selvatica compiute dall’amministrazione Renzi. Una continuità che preoccupa ancor di più alla luce della conferma del Ministro dell’Ambiente Galletti, colui che vuole aprire la caccia ai lupi, sempre disponibile ad accogliere nel suo ufficio i cacciatori, ma insensibile ad ogni richiesta proveniente dal mondo animalista ed ambientalista. Una continuità che si tradurrà in scelte sempre più scellerate, a tutto beneficio di cacciatori e sfruttatori dell’ambiente».