L'Upt sul passo Rolle: ridiscutere il no al piano turistico La Sportiva
La questione passo Rolle, diventata un simbolo del dibattito sul modello turistico della montagna trentina, fa discutere il mondo politico dopo la «bocciatura» degli operatori locali della proposta innovativa fatta dall’azienda fiemmese La Sportiva.
L’idea era sviluppare un progetto turistico alternativo, non più incentrato sugli impianti di risalita ma sulle diverse attività possibili nel meraviglio scenario delle Pale (scialpinismo, ciaspole, arrampicata, escursionismo eccetera).
Invece, al momento, si è deciso di proseguire sulla vecchia strada. una scelta peraltro sulla quale concorda anche il presidente della Provincia, Ugo Rossi, che bocciando di fatto la visione de La Sportiva ha definito «riduttivo e inutile il tema che si è innescato sul passo Rolle (gli “integralisti” del no-ski contro gli “ortodossi” dello ski-total, ndr) perché se questo dibattito si incanala come spesso si fa in un’impostazione di carattere ideologico, non andiamo da nessuna parte. L’idea è condivisibile e suggestiva, ma è un’idea che deve fare i conti con una sua praticabilità e attuabilità».
A chiedere un supplemento di riflessione è però ora il gruppo consiliare dell’Unione per il Trentino: «In seguito al dibattito apertosi sul futuro del turismo nel Primiero e in particolare sul passo Rolle, al quale oggi anche l’assessore Dallapiccola ha fornito il suo contributo, riteniamo utili, come Gruppo consiliare dell’Unione per il Trentino, alcuni distinguo e considerazioni.
Concordiamo - come del resto tutti quelli che si occupano di turismo nella nostra Provincia - che il turismo legato allo sci e agli impianti sia fondamentale e non sostituibile per il Trentino ma riteniamo opportuno allargare la visione senza escludere nuove prospettive».
«È evidente - proseguono - come in riferimento al turismo invernale si sia giunti a una saturazione, la quale ha bisogno di essere innovata e integrata.
Riteniamo semplicistica e frettolosa le decisione di accantonare subito una proposta tanto innovativa e concreta - difficile trovare oggi imprenditori che ci mettano faccia e fondi - e ci rattrista vedere come la situazione sia stata derubricata a un’asta per l’acquisto di un impianto o a una concorrenza tra valli - che non deve esistere dato il comune destino - quando invece significa molto di più».
«Non è assolutamente tardi, siamo ancora in tempo - concludono - a rimettere la questione sul tavolo e, se ve ne sarà la sincera volontà, a trovare soluzioni vincenti e capaci di rilanciare con successo l’offerta turistica del passo Rolle e in generale, pensare al futuro turistico del nostro Trentino anche con prospettive innovative».