Il monte Baldo patrimonio dell'Unesco: scattati i lavori del protocollo per la candidatura
Nuovo passaggio con il vicepresidente della Provincia, Tonina, e i rappresentanti dei quindici Comuni trentini e veneti interessati dall'importante iniziativa. Le condizioni prevedono la documentazione ad hoc, l'accordo sulla governance e sulla futura gestione del sito e la creazione di un gruppo di lavoro tecnico a livello locale
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TRENTO. Sono stati avviati i lavori per il protocollo d'intesa per la candidatura del monte Baldo a patrimonio dell'umanità dell'Unesco. La candidatura, di cui si parla da anni, è stata oggetto di un incontro avvenuto questa mattina tra il vicepresidente della Provincia di Trento, Mario Tonina, e i rappresentanti dei Comuni trentini e veneti interessati. Il protocollo d'intesa è un primo passo che consente di avviare il percorso istituzionale per la candidatura. Tra le condizioni minime per "dare il la" alla candidatura, ci sono l'impegno alla predisposizione della documentazione necessaria, l'accordo sulla governance e sulla futura gestione del sito e la creazione di un gruppo di lavoro tecnico a livello locale. Il documento elaborato propone che il Monte Baldo sia un bene misto e culturale.
Adesso i sindaci dei comuni coinvolti (Ala, Avio, Brentonico, Mori, Nago-Torbole, Brentino Belluno Veronese, Malcesine, Brenzone sul Garda, Caprino Veronese, Ferrara di Monte Baldo e Rivoli Veronese) avranno poco più di due settimane di tempo per apportare eventuali osservazioni. Spetterà poi ai Consigli comunali la sottoscrizione del protocollo d'intesa.
“Noi - aveva detto un anno fa Tonina - siamo convinti, anche sulla base della positiva esperienza Dolomiti Unesco, che questa sia la strada giusta, ovvero l’unica iniziativa che possa dare un ritorno concreto e un’importante opportunità di valorizzazione del Baldo, se sapremo lavorare insieme costruttivamente”.
Amministrativamente, il monte Baldo è attualmente diviso tra la Regione del Veneto (58%) e la Provincia autonoma di Trento (42%) e tra quindici comuni: dieci veneti e cinque trentini.
"Approfonditi studi, un’ampia letteratura e numerosi convegni attestano il Monte Baldo quale bene le cui unicità, universalità, eccezionalità e integrità potrebbero sostenere il perseguimento e l’ottenimento del maggiore riconoscimento planetario", aveva scritto in una nota stampa la Provincia, due anni fa, quando muoveva i primi passi istituzionali l'importante iniziativa che oggi sta maturando.