Panarotta senza impianti? «Non è morta, creiamo insieme un nuovo modello di sviluppo compatibile»
Il documento di 23 associazioni ambientaliste: «Failoni, Trentino Sviluppo, Comunità di Valle, Sat promuovano un tavolo aperto per condividere una riconversione. Ad esempio con campi scuola più piccoli, e attività outdoor senza impianti»
RINUNCIA Nessuno si fa avanti, gli impianti restano fermi
APERTURA Malga Montagna Granda, si riparte con Marchesoni
COPPOLA "Milioni di euro pubblici per impianti, meglio il turismo sostenibile"
CLIMA Tra vent'anni un mese in meno con neve a duemila metri
PANAROTTA. La notizia che non saranno aperti neanche quest’anno gli impianti da sci in Panarotta ha creato polemiche e sconforto in zona. Ma ora 23 associazioni ambientaliste si fanno avanti, unite in un progetto di rilancio veramente «alternativo»: «La Panarotta non è morta: costruiamo un turismo alternativo e di comunità».
Scrivono le associazioni: «Dopo il tentativo fallito di aprire, anche solo parzialmente, il comprensorio della Panarotta per la stagione invernale in corso, è tempo di elaborare una proposta condivisa per la frequentazione della montagna. Una proposta che si discosti dallo sci alpino per come lo conosciamo e da nuove opere non sostenibili.
Anche Albert Ballardini, vice presidente di Trentino Sviluppo, ha affermato la necessità di
“dare una nuova veste al turismo della Panarotta”. È fondamentale tradurre queste parole in azioni concrete, investendo in un turismo alternativo e sostenibile, meno dipendente da infrastrutture invasive. Ribadiamo la nostra ferma opposizione a qualsiasi ipotesi di investimento pubblico per la costruzione di un bacino o di un vascone artificiale destinato alla produzione di neve programmata. In un contesto di cambiamento climatico, opere di questo tipo, che richiedono investimenti di milioni di euro, non garantiscono né la sostenibilità economica del comprensorio né la salvaguardia dell’ambiente, anzi ne causano danni significativi.
Questo non significa necessariamente chiudere completamente il comprensorio, ma ripensarlo in modo più razionale e sostenibile. Si potrebbe, ad esempio, ridimensionare l’area sciistica adattandola alle esigenze di famiglie e principianti, con l’allestimento di campi scuola per l’apprendimento dello sci, utilizzando le infrastrutture già presenti».
Per gli ambientalisti «Già diversi comprensori alpini hanno avviato strategie per ridurre la loro dipendenza dalla neve, diversificando le attività offerte, ad esempio Sankt Corona am Wechsel in Austria e Piani di Artavaggio in Lombardia. Inoltre, progetti europei come Beyond Snow e TranStat, dedicati alla transizione del turismo invernale, supportano numerosi progetti pilota in questa direzione.
La Panarotta ha ora l’opportunità di essere il primo esempio in Trentino a intraprendere un percorso autentico di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Tuttavia, la proposta di un turismo alternativo non può essere formulata da una singola società. La sua natura diversificata richiede il coinvolgimento di una molteplicità di attori locali: enti pubblici, APT, operatori del settore, SAT, associazioni sportive e culturali, guide e altre realtà del territorio. Per questo riteniamo fondamentale creare una rete collaborativa e organizzare tavoli di lavoro facilitati. Questi dovrebbero includere anche percorsi di formazione, con uno sguardo ai progetti realizzati in altri territori per ispirare soluzioni innovative.
Invitiamo l'assessore al turismo della PAT, Roberto Failoni, Trentino Sviluppo e la Comunità Alta Valsugana e Bersntol a promuovere e facilitare un dialogo tra i soggetti interessati, creando uno strumento partecipativo che permetta di definire una visione condivisa per il futuro della Panarotta, valorizzandone le risorse naturali e culturali.
Ci rendiamo disponibili ad un incontro per approfondire il tema».
Sottoscrivono il comunicato 23 associazioni e movimenti del territorio:
Extinction Rebellion Trentino, Circolo di Trento di Legambiente, ENPA del Trentino, Pan-EPPAA, LIPU sezione di Trento, LAV Trentino, Associazione per il WWF Trentino, Italia Nostra - sezione trentina, Mountain Wilderness, Acque Trentine - Comitato Permanente di Difesa delle Acque del Trentino, Fridays for Future Trento, Associazione Per l'Ecologia, L'Ortazzo, Protect Our Winters Italia, Yaku, Viração&Jangada, Ci sarà un bel clima, The Outdoor Manifesto, Rete Climatica Trentina, La Foresta - Accademia di comunità, Punto Zero APS, Vicini al Lagorai ODV e Slow Food Valle dell’Adige e Alto Garda.
foto Pietro CAPPELLETTI