Cosa c’è al di là dei banchi di scuola

La scuola è fatta soprattutto di persone, di relazioni, di idee: la lettera della nostra lettrice e la risposta del Direttore.

Cosa c’è al di là dei banchi di scuola

Egregio direttore, al di là dei banchi di scuola ci sono persone che dialogano con gli studenti.
La scuola non è solo apprendere nozioni ma essa è fatta di comunicazione viva.
Comunicare in modo semplice richiede molto studio, bisogna sapere tante tante cose per poter insegnarne poche!
Al di là del banco ci sono le insegnanti gli esperti!
Gli studenti studiano e si appassionano allo studio di una disciplina affascinati dal modo, dal metodo come il docente presenta quest’ultima!
Professoressa di Latino, affascinante culturalmente, lo studio di Quintiliano diventa qualcosa di esemplare!
Si apprende per fascinazione, per imitazione!
Ci vogliono insegnanti capaci di affascinare, capaci di comunicare, che ci credono veramente nel loro mestiere.
La qualità degli insegnanti è molto importante, essi non devono deprimere i ragazzi bensì devono motivarlo e incoraggiarlo.
Professore di matematica, simpatico, preparato, così lo studio della matematica diventa un gioco con numeri, tabelle, grafici!
La matematica non è solo fatica , sforzi mentali e duro lavoro. È senz’altro divertente! Bisogna calare la scuola nella realtà dei giovani giorno per giorno. Aumentare in loro la fiducia, l’auto stima, invogliarli. Il futuro è positivo, bisogna essere realisti, osservare la realtà per quella che è, senza connotazioni negative, aiuta a essere positivi e a raggiungere parte dei loro sogni!

Elisa Lavanga

Mi piace il suo ottimismo

Mi piace il suo ottimismo e certo la scuola non è fatta di soli banchi (ne abbiamo parlato anche troppo, un po’ tutti), ma è fatta soprattutto di persone: di docenti e di ragazze e ragazzi che insieme costruiscono non solo la scuola stessa, ma anche il futuro. Mentre leggo le sue parole sulle insegnanti e sugli insegnanti capaci di affascinare penso ancora una volta alla “classifica” che molti di noi hanno in un certo senso ancora in tasca. Una “top ten” dei professori che abbiamo avuto nel corso della vita: una graduatoria in continuo movimento, perché qualcuno resta (e per sempre resterà) un faro, altri escono dai primi posti perché ce li siamo dimenticati (evidentemente non erano così importanti), altri vengono rivalutati perché magari a distanza di tempo iniziamo ad apprezzare la loro severità, altri ancora restano impigliati nella nostra memoria per un tic, per qualcosa di curioso ma non certo per ciò che hanno saputo trasmetterci.
Perché la scuola è come la società: contiene un po’ di tutto. E, come nella società, un pezzo di ogni cosa dipende anche da noi, dagli studenti che in questi giorni tornano fra i banchi, dai loro prof, dai tanti genitori che costruiscono in modo molto diverso il loro rapporto con le insegnanti e gli insegnanti dei loro figli, giovani che iniziano a volare in un mondo nuovo.

lettere@ladige.it

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