Protonterapia, nuova camera di trattamento
Aumento di attività in via al Desert
Anche la seconda camera di trattamento presente al centro di Protonterapia di via al Desert è entrata in funzione, consentendo così di eliminare la lista d'attesa che si era venuta a formare nelle ultime settimane. Un avvio che era atteso soprattutto per aumentare i numeri dei trattamenti che è possibile effettuare settimanalmente, ancora troppo bassi per raggiungere il numero di 700 pazienti all'anno fissato come obiettivo per riuscire a coprire i costi.
L'apertura della nuova macchina non consentirà un raddoppio di numeri (anche perché i pazienti sono ancora limitati) in quanto è possibile eseguire solamente un trattamento per volta. Con due camere, però, vengono notevolmente accorciati i tempi di preparazione del paziente e di taratura dell'apparecchio che sono molto lunghi.
Tutto è dunque pronto per un'accelerazione sui numeri, ma ma mancano ancora certezze sull'inserimento di questo trattamento nei Lea, cioè i Livelli essenziali di assistenza. Sono infatti anni che il Centro di Protonterapia di Trento, all'avaguardia a livello nazionale e non solo, cerca di entrare nei Lea in modo che delle cure possano beneficiare pazienti provenienti da tutta Italia. Questo già succede: il 75% dei pazienti non sono trentini. Ma l'accesso è comunque molto limitato perché le terapie devono essere di volta in volta autorizzate dalle singole aziende sanitarie che, nelle maggior parte dei casi, le rifiutano. Fanno eccezione alcune regioni che hanno siglato delle convenzioni.
E intanto nelle scorse settimane un riconoscimento nazionale è arrivato ad un fisico borsista che sta lavorando al centro di Protonterapia di Trento. Si tratta di Francesco Fracchiolla che ha ricevuto - nel corso del convegno nazionale dell'AIFM (Associazione Italiana di Fisica Medica) tenutosi a Perugia - il premio come miglior comunicazione presentata con una relazione su una tecnica di miglioramento della qualità del trattamento con protoni sviluppata al nostro interno.
Il lavoro è consistito nel realizzare un sistema per il calcolo della dose erogata ai pazienti durante i trattamenti di protonterapia. Il punto di forza del lavoro sta nella semplicità del modello realizzato e nel fatto che è stato realizzato «in casa» e non acquistato da una azienda esterna produttrice di software per applicazioni mediche. Questo sistema potrà essere utilizzato come ulteriore strumento di valutazione dei piani di trattamento effettuati nel centro di Protonterapia di Trento assicurando una sempre più elevata qualità dei trattamenti erogati.