Vaccini, 70 mila dosi contro l'influenza. Si parte il 2 novembre, nel 2015 copertura al 50%
Nel 2015 copertura al 50%
Arrivano le prime notizie sull'influenza dell'inverno 2016. Secondo quanto dicono gli esperti, quest'anno il nuovo virus del ceppo A/H3 e alcune suo mutazioni minacciano di mettere a letto sei milioni di italiani con non poche complicanze. In Trentino, proprio per far fronte a questo «attacco», è pronta la campagna vaccinale. Si parte ufficialmente il 2 novembre. Lo scorso anno la copertura per quanto riguarda gli anziani era di poco superiore al 50%. «Un dato simile a quello italiano - dice Valter Carraro, responsabile del servizio igiene e sanità pubblica - ma in calo in Trentino rispetto a qualche anno fa quando eravamo arrivati a toccare una copertura del 70%. Lo scorso anno il dato si era stabilizzato, ossia il trend non è sceso, e ora vediamo cosa accadrà quest'anno».
Per il momento l'Azienda ha acquistato 70.000 mila dosi di vaccino con possibilità, se ci fosse un'adesione superiore alle aspettative, di effettuare un successivo acquisto. «La composizione del vaccino è determinata dall'Oms. La formulazione stagionale dovrebbe proteggere da quei virus che, secondo la comunità scientifica, saranno i più comuni nella prossima stagione, ossia il virus H1N1, H3N2 e un ceppo B», dice Carraro che va cauto quando si parla di previsioni, di virus «aggressivi» e di numeri.
«Sono state pubblicate le previsioni che alcuni virologi, alcuni anche di fama nazionale, che hanno analizzato i cambiamenti che hanno visto nei virus che hanno isolato. Si tratta però di previsioni, bisogna prenderle con una certa prudenza. Solo una volta che arriva l'influenza si può capirne l'aggressività e la diffusione, ma a quel punto è tardi per parlare di vaccini. Le previsioni fatte ore si basano sulla variazione del virus. Se virus è cambiato molto si presume sarà più aggressivo perché le persone sono meno protette».
Intanto l'Azienda sanitaria è pronta con la tradizionale campagna che avverrà con i medesimi sistemi degli scorso anni, ossia avvalendosi dei medici di medicina generale e dei distretti sanitari. Anche quest'anno, inoltre, i 65 enni saranno invitati a vaccinarsi anche per il pneumococco.
«Sulla base della sorveglianza dell'influenza effettuata dalla rete di medici di medicina generale possiamo stimare che 50 mila trentini si ammalano del corso della stagione. Lo scorso anno abbiamo avuto alcune decine di casi di influenza grave, con decorso grave. Nel periodo influenzale c'è poi un picco di ricoveri e aumento mortalità attribuita all'influenza. Non è possibile fare una quantificazione di quanti morti per influenza, ma c'è sicuramente, in alcuni casi, un aggravamento di malattie croniche che già sussistono. Per questo insistiamo su chi soffre di malattie croniche che si vaccini perché il rischio che corrono queste persone è elevato.
Una campagna di sensibilizzazone ad hoc, poi, sarà poi riservata ai sanitari. Categoria che non sembra «sensibile» all'invito. «Purtroppo non non si ritengono persone a rischio, però il non vaccinarsi potrebbe mettere a rischio gli altri e comunque a volte influenza, anche nelle persone sane, può essere una malattia grave».
Sembra invece aver dato risultati positivi la campagna informativa sui due nuovi vaccini offerti dall'Azienda sanitaria trentina, quello contro il Meningococco B somministrato nei primi mesi di vita e quello contro l'Hpv, ora disponibile non solo per le bambine ma anche per i maschi di 11 anni. «Le vaccinazioni sono iniziate da poche settimane e l'adesione sembra essere buona».