Trecentomila firme a favore dell'obbligo vaccini: mamme di bimbi immunodepressi

Quasi trecentomila firme sono state inviate al ministro della Salute Giulia Grillo, al Presidente della Camera Roberto Fico e ai capigruppo di Montecitorio per chiedere di non togliere l’obbligo vaccinale per i bimbi che frequentano scuola e asili. Sono quelle raccolte da mamme di bimbi immunodepressi, ovvero le cui difese immunitarie sono troppo basse per poter affrontare malattie come morbillo o varicella.
«I nostri bambini, o meglio tutti i bambini, hanno diritto a una protezione che un’autocertificazione non offre, percéè non esiste nessuna garanzia di controllo», scrivono le mamme nella lettera che accompagna la petizione online su Change.org a cui hanno già aderito 285.500 persone per dire no all’autocertificazione e all’obbligo ‘flessibile’.

Prima firmataria dell’appello è Roberta Amatelli, mamma di Viola, 3 anni, sottoposta all’età di soli 8 mesi a un trapianto di fegato a causa di una malattia rara, l’atresia delle vie biliari. Con lei, un gruppo di genitori «accomunati dallo stesso destino: le patologie al fegato dei nostri figli». Patologie che «le persone sane non conoscono e non hanno mai sentito pronunciare, malattie crudeli che hanno portato i nostri bimbi al trapianto» e di conseguenza a dover abbattere artificialmente le difese immunitarie per evitare il rigetto del nuovo organo. La soppressione di parte del sistema immunitario, scrivono, è «una condizione in cui quelle che per tutti voi potrebbero essere ‘semplicì malattie, per i nostri bambini rappresentano il rischio di gravi complicazioni e conseguenze molto serie: una varicella o un morbillo avrebbero effetti devastanti sul fegato trapiantato». E per loro è anche impossibile poter esser vaccinati contro questi virus.

L’obiettivo della campagna lanciata dall’associazione IoVaccino.it e dal titolo «Difendiamo tutti i bambini» è quello di attirare l’attenzione dei deputati chiamati a votare in seconda lettura, a breve, sul decreto Milleproroghe, in cui è previsto uno slittamento dell’obbligo dei vaccini per l’iscrizione scolastica. Ma all’orizzonte c’è anche un disegno di legge depositato in Senato che prevede l’obbligo flessibile, che lascia cioè il compito alle regioni di decidere sull’obbligatorietà in base alle coperture vaccinali nei diversi territori. E tra le ipotesi c’è anche quella di classi separate per bimbi vaccinati e non, lanciata dal ministro della Salute, ma che, spiega all’ANSA Roberta Amatelli, «non ha senso, perché esistono spazi condivisi, in cui i bimbi giocano e mangiano insieme, non si possono dividere e ghettizzare». «Vogliamo chiarezza - prosegue - perché, a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, c’è ancora enorme confusione».

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