Sharon, un talento costretto in tribuna
Mentre nel capoluogo si possono festeggiare trofei e vittorie entusiasmanti targate Trentino Volley, nella città della Quercia si scrive un'altra triste pagina di sport e scarsa valorizzazione delle proprie eccellenze nostrane. La storia è ben nota agli appassionati della pallavolo trentina, ma nelle ultime settimane è diventata un vero e proprio caso. E l'epilogo di questa vicenda rischia di essere il peggiore per una delle giocatrici più talentuose nate in terra lagarina. Parliamo di Sharon Bisoffi, giovane schiacciatrice roveretana di soli 19 anni che, a causa di un lungo tira e molla con la Pallavolo Rovereto che detiene il suo cartellino, sarà probabilmente costretta ad una stagione lontana dalla rete, dopo aver rinunciato in estate anche al trasferimento in serie B1
Mentre nel capoluogo si possono festeggiare trofei e vittorie entusiasmanti targate Trentino Volley, nella città della Quercia si scrive un'altra triste pagina di sport e scarsa valorizzazione delle proprie eccellenze nostrane.
La storia è ben nota agli appassionati della pallavolo trentina, ma nelle ultime settimane è diventata un vero e proprio caso. E l'epilogo di questa vicenda rischia di essere il peggiore per una delle giocatrici più talentuose nate in terra lagarina.
Parliamo di Sharon Bisoffi, giovane schiacciatrice roveretana di soli 19 anni che, a causa di un lungo tira e molla con la Pallavolo Rovereto che detiene il suo cartellino, sarà probabilmente costretta ad una stagione lontana dalla rete, dopo aver rinunciato in estate anche al trasferimento in serie B1.
«La situazione attuale è davvero deprimente - ha commentato la giocatrice roveretana -. Non mi alleno da maggio e ogni settimana è sempre più dura restare a guardare le mie ex compagne dalla tribuna. Pallavolo Lizzana (iscritta in serie B2 con la denominazione di Città di Rovereto, ndr) e Pallavolo Rovereto, nonostante una lunga trattativa, non hanno trovato l'accordo. Ho deciso di tentare la carta dello svincolo tramite il Tribunale della Fipav del Triveneto con sede a Padova, ma anche in questo caso l'esito è stato negativo. I due sodalizi si sono parlati a lungo per imbastire l'ennesimo prestito oneroso, ma la Pallavolo Rovereto non ha mai voluto inserire un diritto di riscatto sul mio cartellino e la trattativa è saltata un'altra volta».
«Da tredici anni - conclude Sharon - la pallavolo è parte della mia vita, ma questa vicenda mi sta corrodendo. Una vergogna che due società della stessa città non abbiano ancora trovato una soluzione».
E proprio nella giornata di ieri il sodalizio di Lizzana ha gettato la spugna e con un comunicato ufficiale ha ringraziato la «furia bionda» per le due stagioni disputate all'ombra dell'Ossario culminate con la doppia partecipazione ai playoff.
La Pallavolo Rovereto, dal canto suo, cerca di difendersi e sogna di tornare a schierare il proprio gioiellino in serie C, ma la schiacciatrice, dopo aver dimostrato ampiamente di meritare palcoscenici nazionali, non è disposta a scendere di categoria.
Non si è fatta attendere la risposta netta e decisa dell'assessore allo sport di Rovereto Franco Frisinghelli. «Sono profondamente amareggiato per questo brutto episodio che mette in cattiva luce tutto l'associazionismo sportivo della città. Come amministrazione cercheremo di fare il possibile e sicuramente in sede opportuna non lesinerò parole dure e decisioni forti verso comportamenti poco costruttivi come questo».
Semplice campanilismo o soltanto necessità di fare cassa in questi periodi di magra? Il problema è che in fondo a pagarne le conseguenze di tutta questa brutta storia è soltanto una giovane ragazza che ha sempre amato la pallavolo con tutto il suo cuore.