Gli «Squali» in piscina: il nuoto diventa inclusione
Gli squali che non azzannano nessuno, ma che anzi sono amici di tutti, spesso dando lezioni di vita e di socializzazione, dimostrando che anche una piscina e una gara di nuoto possono essere utili al benessere e all'inclusione. Stiamo parlando della squadra «Squali», un progetto nato grazie alla collaborazione tra Buonconsiglio Nuoto e Centro Studi Erickson, per favorire le persone con disabilità. Il punto di riferimento, se vogliamo anche l'ispirazione del progetto, è Matteo Rebecchi, un giovane squalo che in vasca colleziona titoli e medaglie: classe 1999, affetto da sindrome di down, amante dello stile a delfino ma «allergico» agli allenamenti basati sulla resistenza, è il capitano della squadra. «La storia di Matteo è stata uno stimolo, anche se ovviamente non pretendiamo che tutti i ragazzi diventino degli atleti come lui», ha spiegato Alessandro Leonardi, Presidente della Buonconsiglio Nuoto. «La nostra associazione si è sempre occupata di accogliere anche persone con disabilità e quindi abbiamo pensato di strutturare un progetto vero e proprio. L'idea è di organizzare corsi di nuoto specifici, tenuti da personale appositamente formato, ma anche di offrire opportunità di relazionarsi e socializzare in un ambiente positivo e accogliente come la piscina».
Orgoglioso di far parte dell'iniziativa il il Presidente di Edizioni Erickson Giorgio Dossi : «L'inclusione, sia scolastica sia sociale, sono fondamentali per la nostra azienda e anche per questo progetto. Non è retorica, lo provano le ricerche scientifiche: le situazioni di svantaggio stimolano la diffusione di nuove energie. In un contesto particolare come quello dello sport, un ambiente dove si esalta l'abilità delle persone, dove a vincere è chi è più abile degli altri, possiamo fare qualcosa per la disabilità, anche perché lo sport è uno straordinario veicolo educativo, dove esistono tanti valori come la lealtà e il rispetto».
Emozionato, ha parlato anche Matteo Rebecchi , praticamente intervistato dal proprio allenatore Marco Decarli : «Mi piace fare nuoto, mi diverto anche se si fa molta fatica e ci sono sempre gare. A marzo parteciperò ai campionati italiani e per la prima volta farò i 100 metri misti, ovvero delfino, dorso, rana e stile libero. Ma il mio preferito resta il delfino. E possibilmente due vasche, che sono meglio di quattro. Il nemico? Non gli avversari, l'unico è il cronometro».
Felici dell'iniziativa anche l'assessore Mariachiara Franzoia («Queste sono iniziative importanti che vanno promosse: lo sport è inclusione sociale») e il responsabile dell'Agenzia per la Famiglia della Provincia Luciano Malfer («Costanza, fatica, obiettivi: lo sport è come la vita. Ed è bello che ora tanti pesciolini abbiano la possibilità di diventare squali»).