Mondiali senza azzurri ma con ben 58 «italiani»
Non ci sono gli azzurri e nessuno potrà sostituirli. Il Mondiale sta per iniziare e quando la palla comincerà a rotolare farà ancora più male. È andata così e ormai da mesi abbiamo capito che bisogna farsene una ragione, sapendo che alla fine milioni di italiani saranno comunque incollati alla tv per una Coppa del Mondo da vivere...senza pressioni. Niente ansia per il risultato, solo uno spettacolo da godersi, magari simpatizzando per questa o quell'altra nazionale. In fondo sono tantissimi i calciatori che giocano in Italia, molti anche quelli che sono passati sui nostri campi o che magari arriveranno dopo la Russia. La Serie A porta 58 giocatori ai Mondiali, meno degli altri grandi campionati, ma non potrebbe essere altrimenti visto che più di una ventina, e tutti azzurri, non sono riusciti a staccare il pass. La squadra più rappresentata è la Juventus che manda 11 giocatori (il neo-gunners Lichtsteiner compreso) in Russia, subito dietro (anche qui) il Napoli con 6, poi Inter, Milan e Sampdoria con 5, mentre fa la sua parte anche il Bologna che ne schiera 4. Si fermano a 3 Roma, Torino e Udinese, due Lazio, Genoa, Fiorentina, Atalanta, Crotone e Spal, uno il Verona. Sono 21 su 32 le nazionali che hanno almeno un giocatore di Serie A in rosa. E visto che da noi il campanilismo domina la scena se c'è di mezzo un palloneo, saranno tanti i simpatizzanti della Polonia, squadra che ha tra i 23 convocati ben 7 "italiani".
Nessuno come i polacchi che schierano tra i pali Szczesny (Juventus), in difesa Cionek (Spal) e Bereszynski (Sampdoria), a centrocampo Linetty (Samp) e Zielinski (Napoli - nella foto in alto), in attacco Milik (Napoli) e Kownacki (Samp). Insomma una Polonia molto italiana che, tra l'altro, ha buone chance di passare il primo turno. Bisognerà fare i conti con il Senegal che ha tre militanti del nostro campionato (il napoletano Koulibaly, lo spallino Gomis e il granata Niang), con la Colombia che ne propone due (lo juventino Cuadrado e il milanista Zapata) e con il Giappone che dopo gli addi di Honda (ex Milan) e Nagatomo (ex Inter) non ha nessuno dei "nostri". Se la Polonia è la regina in fatto di italiani, pesca a piene mani nel nostro campionato anche la Croazia che ne ha 6 tra i 23: Brozovic e Perisic dell'Inter, Badelj della Fiorentina, Strinic della Sampdoria, Mandzukic della Juventus e Kalinic del Milan. Grande squadra quella croata, ma nel girone D (quello con più rappresentanti dei nostri club) dovrà fare i conti con una delle favorite nella corsa al titolo: l'Argentina di Lionel Messi e...cinque italiani: si tratta degli juventini Dybala e Higuain, di Ansaldi (Torino), Biglia (Milan) e Fazio (Roma). Sempre in questo gruppo la Nigeria di Obi (Torino) e Simy (Crotone), infine l'Islanda dell'udinese Hallfredsson. Cinque come l'Argentina ne hanno Uruguay e Svizzera. Restiamo in Sudamerica dove la "Celeste" di Tabarez è l'unica nazionale del girone A (Russia, Arabia Saudita ed Egitto sono a quota 0) ad avere calciatori che militano nel "Bel Paese". Si tratta di Bentancur (Juventus), Vecino (Inter), Caceres (Lazio), Torreira (Sampdoria) e Laxalt (Genoa).
Come detto ne ha 5 anche la Svizzera di Petkovic, ex tecnico della Lazio. Sono Lichtsteiner (ufficiale il suo passaggio dalla Juve all'Arsenal, ma in Italia da 10 anni, 3 in biancoceleste, 7 in bianconero), Freuler (Atalanta), Behrami (Udinese), Rodriguez (Milan), Dzemaili (Bologna). Gli elvetici sono nel girone E: il secondo per numero di italiani, visto che ci sono anche la Serbia che ne schiera 4, il Brasile 3 e Costa Rica 1. I serbi hanno Kolarov (Roma), Milenkovic (Fiorentina), l'attesissimo Milinkovic-Savic (Lazio) e Ljajic (Torino), la Seleçao verdeoro, che in genera abbonda, tre: Alisson (Roma), Miranda (Inter) e Douglas Costa (Juventus). Il Costa Rica, invece, ha il difensore del Bologna, Giancarlo Gonzalez, che c'era anche quattro anni fa quando i Ticos superarono l'Italia di Prandelli. Quattro come la Serbia li ha la Svezia, la nazionale che ci ha mandato in depressione calcistica eliminandoci allo spareggio. Non c'è l'americano Ibra tra i 23 "vichinghi", ma ci sono i bolognesi Helander e Krafth, il genoano Hiljemark e il crotonese Rohden. Due "italiani" anche nella Danimarca e nel Portogallo. Stryger Larsen (Udinese) e Cornelius (Atalanta) per i danesi, Mario Rui (Napoli) e Andre Silva (Milan) per i campioni d'Europa in carica. Tra le favorite di questo Mondiale ci sono la Francia e la Germania che schierano i juventini Matuidi (per i bleus) e Khedira (per i panzer), ma anche la Spagna e, chissà, il Belgio che hanno i napoletani Reina (la Roja) e Mertens (I diavoli rossi). Il Marocco ha lo juventino Benatia, la Corea del Sud il veronese Lee. Nessun italiano in 11 nazionali, eccole: Arabia Saudita, Australia, Egitto, Giappone, Inghilterra, Iran, Messico, Panama, Perù, Russia e Tunisia.