Fondo e biathlon, Pellegrino e Vittozzi ottimi secondi
Il valdostano e la sappadina in grande evidenza nella sprint a tecnica libera di Lillehammer e nella prova femminile nel circuito finlandese di Kontiolahti
TRENTO. Federico Pellegrino ancora sul podio. A Lillehammer il campione azzurro del fondo conquista il secondo posto nella sprint maschile a tecnica libera, vinta come sempre a braccia alzate da Johannes Klaebo, dominatore degli sci stretti che ancora una volta si è dimostrato di un'altra categoria per il successo numero 52.
Dietro al fenomenale nordico però si è piazzato il valdostano, autore di una prova intelligente e costretto a dare il meglio sin dalla semifinale quando, attorniato dall'armata di casa (con ben quattro norvegesi in batteria), ha trovato lo spunto decisivo per ottenere in spaccata il terzo posto, equivalente al primo tempo di ripescaggio.
In finale Pellegrino è rimasto nelle posizioni di vertice lungo il tracciato che non era particolarmente largo, e quando Klaebo ha innestato il turbo, si è messo alle spalle la concorrenza, controllando il ritorno di Even Northug, che ha concluso al terzo posto davanti allo svedese Edvin Anger e agli due nordici Paal Golberg e Ansgar Evensen.
Per Pellegrino si tratta del podio numero 36 in una gara individuale del massimo circuito, che gli vale punti importanti in classifica generale, dove consolida la terza posizione alle spalle di Klaebo e Golberg. "E' stata una bella gara fin dalla qualifica - racconta il valdostano -. Gli sci andavano forte, ho rischiato a rimanere nella parte alta del tabellone, ma per arrivare sul podio bisogna farlo. In semifinale i miei avversari hanno chiuso la porta, sono stato costretto a tirare fuori dal cilindro ad una poderosa spaccata per passare, anche se sapevo che i lucky looser sarebbero arrivati dalla mia batteria, in finale mi sono trovato al posto giusto dietro all'imbattibile Klaebo. Quest'anno ho impostato le mie gare in modo diverso rispetto al passato: il risultato mi interessa relativamente, sono solo concentrato su me stesso, perché è l'unica strada che mi consente di puntare al risultato. Sto scoprendo nuove energie e caratteristiche sconosciute del mio corpo: penso solo a divertirmi, quando la testa è libera e serena, anche il fisico risponde. Domenica sarà la sesta gara in nove giorni, è come se fossimo al Tour de Ski e punto a essere competivito anche nella 20 km. Ciò non mi può rendere che orgoglioso, è un tipo di approccio che sta dando i suoi frutti". Domani terza e ultima giornata di gare con la 20 km a tecnica classica.
Festa anche nel biathlon, con il secondo posto di Lisa Vittozzi nella sprint di Kontiolahti. L'azzurra sappadina, già terza nell'individuale sulla pista finlandese, è stata protagonista nella gara dal format più breve arrivando seconda a distanza di quasi due anni dall'ultimo piazzamento nella specialità, conquistato a Oestersund nel marzo del 2021.
Un piazzamento che le vale il pettorale giallo di leader della classifica generale nella pursuit di domani con 20 punti di vantaggio sulla norvegese Ingrid Tandrevold (135 contro 115). Nell'occasione è stata battuta solamente dall'austriaca Lisa Therese Hauser (senza errori) con il tempo di 20'39″5. Completa il podio la svedese Linn Persson.
"Il risultato nell'individuale mi ha dato fiducia - spiega Vittozzi -, anche se sono partita già fiduciosa perché credevo nel lavoro che abbiamo fatto. Anche nella sprint sono partita abbastanza bene, ho fatto subito un errore ma non mi sono scoraggiata, ho continuato a spingere e mi sono accorta che guadagnavo tempo rispetto alla concorrenza, e inoltre avevo un buon passo sugli sci. Sono arrivata alla serie in piedi fiduciosa perchè sbaglio abbastanza poco ultimamente. Ho cercato di fare lo zero, all'ultimo giro ho tirato al massimo ed è andata bene. Indossare il pettorale giallo di leader della graduatoria generale è sempre un fatto positivo, anche se averlo ad inizio stagione è differente rispetto che ad indossarlo a marzo.
Penso siano passati più o meno tre anni dall'ultima volta, è sicuramente un'emozione e un buon traguardo, anche se in realtà si tratta di un punto di partenza verso le prossime sfide. La pursuit di domenica sarà uno spettacolo, cercherò di fare il mio dovere con altrettanta fiducia nei miei mezzi. I nuovi allenatori mi hanno aiutato a ritrovare il mio tiro, hanno tirato fuori quella parte di me che era rimasta nascosta in questi due anni e che mi ha consentito di ritrovare tutto il resto".