Hotel, la bassa redditività è segnale di alta qualità

Turismo sotto la lente d'ingrandimento di Scouting Spa, l'azienda alla quale le Casse rurali Adamello Brenta e Pinzolo hanno affidato una comune ricerca sullo stato di salute del turismo in Val Rendena. Presentato ieri pomeriggio presso il Palacampiglio, ripetendo l'analoga iniziativa condotta nel 2011, lo studio ha disegnato un'articolata mappatura delle imprese alberghiere analizzandone i più importanti indicatori economici e finanziari ed evidenziando punti di forza e di debolezza, luci ed ombre di un settore cardine del tessuto economico locale

madonna di campiglioTurismo sotto la lente d'ingrandimento di Scouting Spa, l'azienda alla quale le Casse rurali Adamello Brenta e Pinzolo hanno affidato una comune ricerca sullo stato di salute del turismo in Val Rendena. Presentato ieri pomeriggio presso il Palacampiglio, ripetendo l'analoga iniziativa condotta nel 2011, lo studio ha disegnato un'articolata mappatura delle imprese alberghiere analizzandone i più importanti indicatori economici e finanziari ed evidenziando punti di forza e di debolezza, luci ed ombre di un settore cardine del tessuto economico locale.  
Scouting Spa, quale «parte terza», su commissione delle due casse rurali, ha studiato i bilanci, dal 2009 al 2011, degli hotel di Madonna di Campiglio, di Pinzolo e della Val Rendena, i prezzi proposti e altri dati necessari per la definizione di un quadro reale e preciso del comparto ricettivo locale. Lo stesso lavoro è stato effettuato per altre valli turistiche del Trentino, prima di mettere a confronto i risultati ottenuti. Dalla ricerca, ad esempio, è emerso che rimane una corretta distanza tra i prezzi applicati dai quattro e tre stelle e non si registrano così fenomeni di concorrenza sleale che potrebbero aggiungere ulteriori difficoltà ad un periodo già difficile.
La redditività degli hotel risulta invece assai bassa, raggiungendo la percentuale del 3%. In alcuni casi questo dato è addirittura inferiore e, in altri, è negativo.
Le cause? Gli alti costi del personale e degli acquisti delle materie prime e dei servizi, più elevati rispetto ad altre valli turistiche trentine. Sintomo, questo, di debolezza dal punto di vista economico, ma anche segnale della qualità del personale e dell'offerta della proposta alberghiera. La strada per poter aumentare la redditività? Consapevoli che è difficile intervenire sull'abbassamento dei costi senza danneggiare la qualità dei servizi, la strategia da percorrere è quella di aumentare la percentuale di occupazione dei posti letto, inferiore alla media del Trentino, «andando a cercare» nuovi turisti attraverso una promozione e una commercializzazione più incisive.
I turisti stranieri? Da corteggiare. La ricerca di Scouting rivela che hanno una capacità di spesa giornaliera pari a 140 euro rispetto a quella degli ospiti del «Bel Paese» che raggiunge la cifra di 103 euro. Mercati nuovi, dunque, ed azioni di promozione che diventano globali. Se possibile sotto una regia unica, indicata nell'Azienda per il Turismo, perché l'oggi non premia più il singolo (sempre dalla ricerca emerge che le prime risorse che le aziende alberghiere ritoccano verso il basso sono quelle destinate al marketing e alla promozione) ma le alleanze.

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