Supervalsugana, i sindaci vogliono tornare indietro
Tira brutta aria per il progetto della Nuova Valsugana. Quanto successo in queste settimane in Veneto, con arresti eccellenti ed inchieste giudiziarie ancora in corso, sta provocando reazioni a catena in Regione. Con i sindaci del Medio Canal del Brenta che hanno deciso di prendere il toro per le corna.
Tira brutta aria per il progetto della Nuova Valsugana. Quanto successo in queste settimane in Veneto, con arresti eccellenti ed inchieste giudiziarie ancora in corso, sta provocando reazioni a catena in Regione. Con i sindaci del Medio Canal del Brenta che hanno deciso di prendere il toro per le corna.
Nei prossimi giorni, infatti, verrà spedita una lettera al Ministero ed al premier Matteo Renzi per chiedere espressamente di rivedere il progetto. Della questione ne ha discusso anche il presidente della Comunità Sandro Dandrea che ha incontrato il presidente uscente dell’Unione dei Comuni del Medio Canal del Brenta Luca Ferrazzoli. Nelle scorse settimane è stato rieletto, con un consenso plebiscitario, sindaco di Cismon del Grappa. Una tornata elettorale che, invece, ha portato all’elezione di due nuovi primi cittadini a Valstagna e San Nazario: al posto di Angelo Moro (che non si è ripresentato) è stato eletto Carlo Perli, mentre Ermando Barbieri è subentrato a Gianni Ceccon e Riccardo Poletto del Pd ha conquistato Bassano del Grappa. Il centro sinistra è diventata la forza di governo nel Medio Canal del Brenta.
Dall’incontro è emersa la precisa volontà di accelerare i tempi per rimettere mano all’intero progetto. «Proprio così. La volontà è quella di rispolverare, con le opportune varianti e modifiche, la vecchia proposta dell’Anas ma soprattutto di dire no alle speculazioni messe in atto, da più parti, in questi mesi su questa e su altro opere pubbliche venete».
Una posizione, quella dei comuni della Valsugana veneta, che vuole chiudere definitivamente la strada della superstrada a pagamento. La SS47 deve essere sistemata, questo sì, ma da Bassano a Primolano deve restare una strada a gestione pubblica. Una lettera, quella che stanno scrivendo i sindaci veneti, i cui contenuti saranno discussi ed analizzati anche dalla giunta della Comunità Valsugana e Tesino.
«Non solo. Lunedì prossimo porterà la questione anche all’attenzione della conferenza dei sindaci per cercare di trovare una posizione comune. La loro posizione, per quanto mi riguarda - prosegue Dandrea - è ampiamente condivisibile anche perché va nella direzione di tutelare e salvaguardare la Valsugana, questa volta intesa come territorio. Sia quella trentina che quella veneta».
E sulla vicenda sarà chiesto alla Provincia di Trento di assumere una posizione netta, dopo le ambiguità iniziali. Da Bassano a Primolano il progetto della Nuova Valsugana va completamente rivisto con un tratto parzialmente in galleria ed una strada a quattro corsie. La Nuova Valsugana, così prevista dalla Regione Veneto, prevede uno sviluppo complessivo di 31 chilometri da Castelfranco Veneto fino a Pian dei Zocchi.
L’investimento complessivo ammonta a 787.120.922 euro di cui 642.463.687 euro per le opere civili. L’opera avrebbe dovuto essere realizzata in project financing, tempo previsto per il suo completamento 77 mesi, a partire dal momento della stipula del contratto di concessione. Ma ora che succederà? Tutto torna in discussione. La Valsugana veneta e trentina sono sul piede di guerra.