Il bacio saffico va in scena
LAVIS - Lo spettacolo dedicato a Frida Kahlo, pittrice messicana di inizio ‘900, si farà. Nonostante il bacio saffico fra due protagoniste - che non era piaciuto alla assessora alla cultura Germana Comunello - la giunta comunale non «vieta» la rappresentazione, ma semplicemente non concederà il patrocinio comunale. Secondo il Comune di Lavis infatti il patrocinio suppone una «condivisione del messaggio» che la giunta lavisana non vuole sottoscrivere.
Lo spettacolo dedicato a Frida Kahlo, pittrice messicana di inizio ‘900 (nella foto), si farà. Nonostante il bacio saffico fra due protagoniste - che non era piaciuto alla assessora alla cultura Germana Comunello - la giunta comunale non «vieta» la rappresentazione, ma semplicemente non concederà il patrocinio comunale. Oggi l’esecutivo lavisano ha affrontato la questione: «Le diffuse reazioni sui media - scrive la giunta in un comunicato - hanno innescato all’interno della giunta un’ ampia discussione, al termine della quale la stessa ha deciso di condividere la posizione assunta dalla assessora Comunello».
Per la giunta «la vicenda va letta su due piani ben distinti: il diritto alla libertà di espressione, che è pienamente garantito, infatti la rappresentazione per il 25 c.m. è stata autorizzata; la concessione del patrocinio che è cosa ben diversa». Secondo il Comune di Lavis infatti il patrocinio suppone una «condivisione del messaggio» che la giunta lavisana non vuole sottoscrivere.
«È giusto quindi che lo spettacolo sia effettuato - recita il comunicato stampa - nel rispetto della libertà di opinione, e che l’espressione artistica e culturale sia salvaguardata; ma accogliere il patrocinio significherebbe condividere un’opinione che non ci appartiene per cultura, identità e valori storici».
Poi l’affondo: «Dubitiamo molto che, sul piano etico, la rappresentazione della vita della pittrice Frida Kahlo sia strumento di crescita morale specie per i nostri giovani». Infine «dopo il recente rifiuto del patrocinio da parte della regista e dell’associazione Musicandove, definito “inopportuno e indesiderato”, riteniamo che l’argomento sia definitivamente chiuso, respingendo al mittente l’accusa di “arretratezza culturale” fatta da chi, a parole, si ritiene paladino della libertà d’opinione, imponendo criteri di comportamento su ciò che è bene e ciò che è male».