La denuncia: la Provincia aiuta i nostri concorrenti
In base all'Accordo di Milano del 2009, le province di Trento e Bolzano devono stanziare ogni anno 40 milioni di euro per finanziare opere nei comuni confinanti. Opere che però, almeno sulla carta, dovrebbero avere ricadute positive anche sui comuni trentini. Peccato che in alcuni casi finiscano per finanziare i diretti concorrenti, come denuncia il sindaco di Lavarone, Mauro Lanzini
Il 20 settembre sono stati firmati a Roma gli accordi per il futuro del fondo perequativo per i comuni di confine, l’ex Odi nato dall’Accordo di Milano del 2009, per cui ogni anno la Provincia di Trento e quella di Bolzano sono obbligate a stanziare 40 milioni ciascuna.
Ma quale beneficio avranno gli altipiani Cimbri dal progetto di rifacimento e rilancio dell’area sciistica delle Melette, zona decentrata e lontana dal confine? Probabilmente, si commenta sugli Altipiani, nessuno. Anzi si correrà il rischio evidente di penalizzare oltre misura località come Vezzena, Levico e Lavarone, da dove parte l’entrata est del carosello sciistico dello Ski Center Lavarone.
Lo stanziamento per l’intervento alle Melette sfiora gli otto milioni di euro. Approvato anche il progetto di rifacimento della strada che porta a Cima Larici: stanziati 840 mila euro, pur sapendo che in Val Formica, dove la strada finisce, si è già costruita una nuova seggiovia e funziona un attrezzato campo scuola invernale.
«Sono finanziamenti in gran parte fatti dalla Provincia di Trento, - commenta il sindaco di Lavarone Mauro Lanzini (nella foto in basso) - e Asiago è premiata con un finanziamento di otto milioni per l’ammodernamento del suo comprensorio sciistico (località Melette, ndr). Ricordo che il principio dei fondi era che il beneficio della ricaduta degli stessi doveva essere anche a favore dei Comuni confinanti trentini, vedi ad esempio la ciclabile Asiago, Luserna, Lavarone, Folgaria».
Lo stesso vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi si era dichiarato scettico sull’approvazione e finanziamento di alcuni progetti che però sono già stati deliberati».