«Dura lex, sed lex» è il nome di un comitato anonimo che ha dichiarato guerra al "grillino" Paul Kollensperger e lo vuole fare espellere dal consiglio provinciale di Bolzano. La sua colpa sarebbe quella di aver fatto ricorso contro i cosiddetti vitalizi d'oro, mentre una legge vieta esplicitamente ai consiglieri di essere in causa con l'ente che rappresentano.

«Eravamo a conoscenza di questa legge assurda e abbiamo corso il rischio consapevolmente. Siamo convinti che la nostra iniziativa è legittima», sottolinea Kollensperger. Il ricorso M5s al Tar era stato presentato lo scorso anno, quando a Bolzano era scoppiato lo scandalo degli anticipi milionari sulle pensioni dei consiglieri. In quel clima avvelenato i due neo governatori Arno Kompatscher (Bolzano) e Ugo Rossi (Trento) erano corsi ai ripari, riformando la legge e tagliando i vitalizi. Kollensperger potrebbe perciò inciampare su un ricorso, tra l'altro già respinto, contro una legge che di fatto non è più in vigore. Il consigliere M5s ribadisce di aver agito «per l'interesse generale e non privato» e di essere perciò sereno. Secondo Kollensperger, «un ricorso anonimo come questo andrebbe comunque cestinato».

Non è dello stesso avviso il presidente della Commissione di convalida Pius Leitner (Freiheitlichen). «La questione ormai è di dominio pubblico e va analizzata e chiarita», dice Leitner che ha già chiesto un parere ai legali del consiglio. Il governatore Kompatscher mette invece in chiaro che «nessuno qui in consiglio può avere l'interesse di espellere Kollensperger». Nel frattempo, in consiglio provinciale, come anche un po' ovunque in Alto Adige, molti si interrogano su chi possa essere il promotore, amante del latino, del famigerato comitato. Franz Pahl, presidente dell'associazione degli ex consiglieri e strenuo difensore del contestato modello dei vitalizi, nega categoricamente di essere l'ideatore di «Dura lex, sed lex».
«Non farai mai un ricorso anonimo. Ho sempre messo la mia faccia», sottolinea Pahl.