Polemica sul giro di vite provinciale sui profughi
Sinistra Italiana Alto Adige/Südtiroler Linke considera «gravi, inaccettabili e sostanzialmente illegittime le norme contenute nella circolare del direttore della ripartizione provinciale politiche sociali Luca Critelli in materia di accoglienza dei cosiddetti profughi vulnerabili (donne in gravidanza, donne con bambini piccoli o persone malate eccetera), la parte più debole delle persone che si trovano in stato di bisogno».
«La circolare, in sostanza, esclude dall’accoglienza temporanea quasi tutti i profughi vulnerabili perché esclude coloro che hanno attraversato altri Paesi europei o extraeuropei nei quali potevano chiedere asilo e rincara la dose, per quanto riguarda le famiglie, prevedendo l’accoglienza delle mamme e dei figli minori, ma solo di età inferiore ai 14 anni», afferma la nota.
«La Circolare deve essere ritirata o, comunque, dichiarata illegittima in quando nega diritti fondamentali a persone in stato di bisogno e la Provincia deve finalmente attuare una politica di accoglienza e integrazione seria e adeguata», conclude Sinistra Italiana.
Per parte sua, la Caritas altoatesina comunica la sua delusione circa la modifica dei criteri da parte della Provincia di Bolzano inerenti all’accoglienza dei profughi, specialmente dove queste modifiche vengono a coinvolgere persone con esigenze particolari di protezione (minori sopra i 14 anni, donne in stato di gravidanza eccetera).
«Come Caritas non possiamo agire e ricoprire un ruolo che va contro i nostri principi: noi lavoriamo per le persone e non contro le persone», affermano entrambi i direttori della Caritas Paolo Valente e Franz Kripp. «Al nostro centro di consulenza profughi sono stati assegnati compiti (controlli e verifiche) che in nessun modo possono avere a che fare con i compiti istituzionali che appartengono alla Caritas, compiti che rientrano piuttosto nella sfera di competenza di altre autorità e uffici». Per queste ragioni Caritas ha deciso al momento di sospendere la sua collaborazione all’interno del Nucleo di accoglienza voluto dalla Ripartizione politiche sociali, così come le attività del centro di consulenza profughi, portato avanti da Caritas da oltre 20 anni.
La Garante per l’infanzia e l’adolescenza Paula Maria Ladstaetter ammonisce: i profughi minorenni devono essere accolti.
«Bambini e giovani migranti in fuga arrivano da noi per lo più traumatizzati - spiega la Garante Ladstaetter - . Bambini e giovani sono infatti quelli che soffrono di più: sono fuggiti da conflitti e violenze e hanno affrontato molti rischi e paure nel loro viaggio.
Appena un mese fa, l’Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, ha spiegato che mentre i minori di 18 anni rappresentano un terzo della popolazione mondiale, essi sono ben la metà di tutti i profughi: E ora dovrebbero essere messi semplicemente sulla strada e non ricevere più alcun aiuto?».
«Tutto ciò - afferma la Garante - contraddice in molti punti quanto previsto dalla Convenzione Onu sui diritti dei fanciulli del 1989, ratificata anche dall’Italia».
Interviene anche l’associazione Volontarius: «Pur ritenendo la posizione degli amici e colleghi della Caritas, che ha portato alla sospensione della preziosa attività dell’Ufficio di Consulenza Profughi, quale espressione di un messaggio forte e chiaro agli attori interessati, non possiamo esimerci, anche in questa particolare situazione, dal continuare il nostro lavoro notte e giorno a sostegno delle persone in difficoltà.
È anche nostra cura operare affinchè le indicazioni della Provincia siano volte a coniugare gli aspetti relativi ad una realtà nazionale non disgiunta da una necessaria struttura organizzativa locale, che deve prevedere lo sviluppo, sempre più forte, di sinergie e collaborazioni tra i diversi soggetti operanti sul territorio.
Se fin dalla prima concertazione è stato possibile rivedere il criterio sull’età dei minori portandolo da 14 a 18 anni, siamo certi nella possibilità che possono essere rivisitate altri condizioni. Ma sempre e solo se pubblico e privato, rimangono uniti con l’obiettivo della centralità della persona nel territorio».
Volontarius, «nel valore dell’importanza della persona, sarà sempre accanto a tutti, singoli, organizzazioni private, enti pubblici e privati cittadini, nella costruzione di una società che desidera fondarsi sulle logiche dello sviluppo di comunità».