Pensioni, altro che quota 100 Piero è a 147, ma non molla
È la vigilia dell’Era spaziale, il 3 ottobre del 1957, quando un giovanissimo Piero Pilotto inizia a lavorare nella tintoria «Vienna» a Bolzano. Il giorno dopo l’Urss lancerà il primo Sputnik nello spazio.
Ottobre 2018, 61 anni dopo, il titolare, ormai 86enne, appoggiato al suo bastone apre, come ogni mattina, il negozio nel centro storico.
«Sono a quota 147 ma non ho nessuna intenzione di stare con le mani in mano», sembra quasi di giustificarsi. Quota 100, il limite per la pensione indicato dal governo Conte, Pierino, come lo chiamano gli amici e i clienti più affezionati, l’ha raggiunta una vita professionale fa.
Una cliente entra nel negozietto, un po’ stretto come via Vintola, sulla quale si affaccia l’esercizio. Consegna una coperta da «rinfrescare» prima di metterla via per l’inverno.
Quando la donna prende dalla borsa il portafoglio per pagare, Pilotto rifiuta in modo deciso e spiega: «Qui da me il cliente paga solo al ritiro e solo se è davvero soddisfatto». La sua tintora effettua anche piccoli lavori di sartoria, visto che il suo titolare iniziò a lavorare all’età di 13 anni proprio come sarto, per poi passare qualche anno dopo a Padova alla pulitura a secco. Il 30 giugno del 1957 Pierino si trasferì a Bolzano, il 3 ottobre venne assunto nella tintoria che poi sarebbe diventata sua. Con visibile piacere Pilotto snocciola le date importanti della sua vita, come anche gli orari che da 61 anni segnano la sua giornata lavorativa. La sveglia suona alle 5.30, dopo la colazione prende la macchina per aprire la sua tintoria alle ore 7.15. Pausa pranzo dalle 12.00 alle 14.20 e poi una tirata fino alla 19.00. Il segreto della sua «longevità» professionale?
«Nessun segreto - risponde -. Semplicemente i caratteri sono diversi. Ci sono quelli che preferiscono stare sul divano e leggere un giornale, mentre io lo leggo un attimo di mattina in negozio e poi basta». Sua moglie Mimma sente gli anni più di lui e non viene più in negozio, dove però c’è un «angelo custode», come Pilotto ama chiamare la sua dipendente Marina Morandi che da 40 anni lavora per e con lui. Ormai non servono più tante parole per comunicare, basta un gesto.
«Da lui - commenta la bolzanina - ho imparato a lavorare bene e con passione, ma anche a vedere il bene in ogni persona».
Di politica l’86enne non vuole parlare. «In pensione a quota 100? Perché no, ognuno faccia come preferisce», commenta, ma poi la battuta gli scappa. «Potrei chiedere indietro la differenza, non sarebbe male» e il suo viso sembra quello di un ragazzino che tiene banco in classe. Sia come sia, Pilotto per il momento non ha intenzione di fermarsi e continua a rinviare la meritata pensione.