Benno Neumair tira un pugno in faccia al compagno di cella
È emerso oggi davanti alla Corte d'assise di Bolzano, nel processo a carico del trentunenne bolzanino reo confesso dell'uccisione e l'occultamento dei cadaveri dei suoi genitori
BOLZANO. "Benno ha una grave disturbo di personalità a causa del quale era incapace di intendere e di volere sia nel momento in cui uccise suo padre Peter sia quando strangolò sua madre Laura. Anche attualmente è malato e socialmente pericoloso": sono queste, in sintesi, le conclusioni cui sono giunti i consulenti nominati dagli avvocati difensori di Benno Neumair, che stanno riferendo oggi davanti alla Corte d'assise di Bolzano, nel processo a carico del trentunenne bolzanino reo confesso dell'uccisione e l'occultamento dei cadaveri dei suoi genitori.
I consulenti della difesa sono gli psicologi Giuseppe Sartori e Cristina Scarpazza, e lo psichiatra e neuroscienziato Pietro Pietrini: questa mattina hanno sostenuto che Benno soffrirebbe di un grave disturbo narcisistico della personalità che ha origine dalla sua infanzia e che con il passare degli anni peggiorerebbe.
Benno sarebbe incapace di controllarsi: il litigio con il padre, hanno affermato i consulenti, avrebbe fatto da detonatore della sua rabbia distruttiva, portando all'omicidio. Del presunto litigio, comunque, non c'è una prova certa, essendo una circostanza riferita solo dallo stesso imputato.
"Ma Benno non ha motivo di mentire sul litigio", sostengono al riguardo i consulenti, secondo i quali Benno avrebbe anche un difetto cerebrale caratterizzante la sua patologia e riscontrabile attraverso la risonanza magnetica.
Infine, è emerso che Benno lo scorso 17 agosto in carcere sferrò un pugno ad un nuovo compagno di cella, durante una lite. Per quell'episodio, nei suoi confronti è stato preso un nuovo provvedimento disciplinare da parte dell'amministrazione penitenziaria. In precedenza Benno aveva aggredito anche un altro detenuto.