Trafficanti di esseri umani attraverso il Brennero: smantellata un'organizzazione criminale internazionale
Numerosi arresti tra Italia, Germania e Svizzera. Gli stranieri, tutti turchi e siriani, pagavano fino a 5mila euro per entrare in Europa: arrivavano in Slovenia stivati sui camion in condizioni che mettevano a repentaglio la loro incolumità, poi da Bolzano partivano in macchina verso nord
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BOLZANO. Otto arresti, 5 denunciati, un centinaio di persone identificate, tutti stranieri finiti nelle grinfie di una organizzazione criminale che prosperava sulla tratta dei migranti e sull’immigrazione clandestina tra Italia e Germania.
Sono i numeri di una complessa inchiesta effettuata dalla polizia di Bolzano e dalla Bundespolizeiinspektion Kriminalitätsbekämpfung di Monaco di Baviera, con il coordinamento congiunto della Procura della Repubblica di Bolzano e della Procura della Repubblica di Kempten.
L’indagine nasce nel mese di settembre 2023, quando gli agenti della squadra mobile ddi Bolzano e del commissariato di Brennero, arrestano tre cittadini turchi residenti in Germania. I tre, tutti provenienti da Bad Tölz, avevano trasportato a bordo di tre autovetture 21 cittadini turchi di etnia curda, fra i quali 9 minorenni, alcuni dei quali non accompagnati.
Ricostruendo le mosse dei tre arrestati, la polizia aveva scoperto che questi ultimi raggruppavano, nei pressi di un parcheggio vicino alla stazione ferroviaria di Bolzano, vari migranti irregolari per poi caricarli su autoveicoli con targa tedesca. Destinazione, la Germania, viaggiando lungo l’autostrada del Brenner.
Nella circostanza i riscontri investigativi ottenuti nel corso delle indagini avevano portato alla condanna definitiva di tutti e tre i soggetti arrestati alla pena di 3 anni e 8 mesi di reclusione ed alla multa di 190.000 euro ciascuno.
Le indagini, però, non si sono fermate lì: grazie all’analisi dei tabulati telefonici, è stato dimostrato il coinvolgimento di un quarto soggetto, anche questi cittadino turco, residente in Germania, a Marktoberdorf , individuato quale probabile organizzatore del traffico di migranti dall’Italia verso la Germania e altri paesi del nord Europa; inoltre emergeva anche come nella provincia di Bolzano potesse insistere una cellula operativa del sodalizio criminale che curava l’organizzazione dei viaggi di cittadini clandestini turchi verso la Germania, ammassati in minivan o macchine private.
Attraverso lo scambio di informazioni tra polizie e, successivamente, tra autorità giudiziarie, è stata avviata un’indagine europea, istituendo, tramite Eurojust, una Squadra Comune Investigativa (Joint Investigation Team) nella quale venivano inseriti appartenenti alla Squadra Mobile di Bolzano, al Commissariato di Brennero e poliziotti tedeschi.
Sono state quindi avviate intercettazioni telefoniche dei soggetti partecipanti all’organizzazione criminale fra i quali, nel territorio di Bolzano emergevano C. N., cittadino turco di 44 anni, residente a Bolzano, titolare di un esercizio pubblico della città, luogo dove venivano raggruppati i migranti clandestini e si organizzavano i viaggi per il loro trasporto in Germania e i suoi due figli C. S:, 26 anni e C. S., 25 anni, entrambi turchi.
Proprio oggi, in Germania, sono stati arrestati il presunto leader dell’organizzazione, e altre due persone. Una terza è stata arrestata in Svizzera.
In Italia invece venivano effettuate altre cinque perquisizioni a carico di altrettanti indagati residenti in Alto Adige.
In totale l’attività ha portato all’arresto di 4 persone più altre 4 arrestate in flagranza di reato; inoltre altri 5 soggetti sono stati denunciati per concorso nell’attività di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; circa 100 sono stati gli stranieri, tutti turchi o siriani, identificati durante l’indagine che hanno dichiarato di aver pagato anche 5.000 euro all’organizzazione per poter arrivare in Europa in condizioni che mettevano a repentaglio la loro incolumità (sempre stivati nei camion fino alla Slovenia).
Le indagini proseguiranno grazie all’analisi dei dispositivi sequestrati in data odierna per identificare altri membri dell’organizzazione.
“La cooperazione internazionale in materia giudiziaria e di polizia – ha evidenziato il questore di Bolzano Paolo Sartori – rappresenta un aspetto assai rilevante delle attività istituzionali proprie delle forze dell’ordine e della autorità giudiziaria.
Gran parte delle attività delittuose più complesse, al giorno d’oggi, hanno implicazioni sul piano transnazionale, e per questo motivo una efficace azione di prevenzione, di contrasto e di repressione non può prescindere da due aspetti: da un lato l’adozione, da parte di tutti i Paesi, di legislazioni armoniche e compatibili fra loro e, dall’altro, l’utilizzo sistematico dei canali di cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria (in particolar modo Interpol, Europol, S.I.RE.N.E. ed Eurojust) e di tutti quegli strumenti operativi previsti soprattutto dalle normative europee (mandati di arresto europeo, ordini europei di indagine, squadre investigative comuni, ecc.) che consentono di operare in ambito internazionale adottando procedure semplificate, ed i cui risultati sono pienamente utilizzabili in sede di Giudizio in tutti i Paesi aderenti”.