L'abbraccio di Torbole a Matteo e Chloe, lacrime per il piccolo Alessandro Nodari
E' un dolore composto ma incomprensibile per chiunque non lo viva sulla propria pelle. Perdere un figlio di sette mesi dopo averlo lasciato come ogni giorno all'asilo. Ritrovarlo già senza vita in ospedale, dopo che ogni tentativo di salvarlo si è rivelato inutile.
Una tragedia che ha colpito profondamente la comunità di Nago-Torbole, strettasi questa mattina nella chiesa parrocchiale di S.Andrea attorno a Matteo Nodari e alla moglie Chloe, i genitori del piccolo Alessandro volato in cielo pochi giorni fa per quella che ancora oggi viene definitia "morte bianca", in attesa che la scienza riesca a fornirci una spiegazione più comprensibile e soprattutto un modo per prevenirla.
Il piccolo Alessandro si trovava all'asilo "La Chioccia" quando all'improvviso si è sentito male. Difficoltà respiratorie durante il riposo. Gli operatori hanno avvisato la famiglia e la nonna, subito accorsa, ha portato il piccolo al vicino pronto soccorso di Arco. Qui la situazione è peggiorata rapidamente, fino a portare ad un'ora di vani tentativi rianimatori.
Nessun profilo di responsabilità è stato rivelato dalla Procura della Repubblica di Rovereto, che si è interessata della tragica vicenda. Un'altra "morte bianca", appunto, come non ne vorremmo più.