Torrenti quasi a secco, trote in agonia
È emergenza trote. C’è pochissima acqua nei torrenti Albola e Varone, tanto scarsa da mettere a repentaglio la sopravvivenza dei pesci. Lunedì alcuni esemplari sono morti in una pozza fluviale nei pressi dell’abitato della Pasina a Riva del Garda, altri sono stati recuperati vivi dalle unità d’intervento dei guadapesca.
Il rio Salagone (o Sallagoni) che attraversa l’abitato di Dro è in secca già da un mese e tutta la fauna ittica è stata messa in salvo dai guardapesca e dai forestali, aiutati dai vigili del fuoco.
A Ceniga è stata registrata una moria di pesci a nord del ponte romano nella notte tra domenica e lunedì. Ma sembra che in questo caso la magra non c’entri quanto piuttosto cause legate a inquinamento. Ma per ora si tratta soltanto di ipotesi. Forse si potrà sapere qualcosa di più dalle analisi delle acque.
"Abbiamo un mucchio di problemi legati alla siccità quest’anno, ci sono i torrenti agli sgoccioli e c’è la nostra pescicoltura a Ragoli - riferisce il presidente dell’Associazione pescatori Basso Sarca, Silvano Tabilio - che ha problemi mai visti per quanto riguarda l’approvvigionamento di acqua. L’importante è che piova quanto prima".
La situazione, dunque, è critica e se non piove potrebbe aggravarsi ulteriormente. "L’acqua nei torrenti è ai livelli minimi" ammette non senza una certa preoccupazione Vincenzo Regaiolli, guardapesca dell’Alto Garda. Sono una decina le trote fario morte in questi giorni. "I primi a soffrire - continua Regaiolli - sono i salmonidi. I torrenti Albola e Varone ma anche il Bordellino sono in carenza idrica, speriamo che piova altrimenti la faccenda si fa seria. Negli alvei si formano delle pozze che non comunicano più tra loro mentre magari l’acqua scorre accanto e i pesci soccombono".
"In questi giorni - prosegue Regaiolli - sono morte in totale una decina di trote ma se non ci saranno precipitazioni, la situazione potrebbe aggravarsi parecchio. Noi stiamo tenendo sotto controllo tutti i corsi d’acqua e interveniamo assieme al corpo forestale e ai vigili del fuoco per prelevare quegli esemplari rimasti isolati e che sono in pericolo. Quando la temperatura dell’acqua supera i venti gradi centigradi allora i salmonidi rischiano la vita".
I problemi secondo Regaiolli vanno attribuiti al 90% alla secca e per il dieci per cento ai prelievi a scopo irriguo: "Il problema è che non piove. Anche lo scorso inverno - prosegue il guardapesca - è piovuto troppo poco. Se ci saranno precipitazioni, non solo i salmonidi soffriranno ma tutto l’habitat e la fauna ittica ne andrà a risentire. Abbiamo enormi problemi alla nostra pescicoltura di Ragoli, mai avuto difficoltà così pesanti come quest’anno". A tutto questo si aggiunga la moria di pesci avvenuta l’altra notte a Ceniga. "Abbiamo ripescato una ventina di trote morte nel fiume Sarca e non è chiaro quali siano le cause. Stiamo indagando". Sono stati prelevati campioni di acqua da fare analizzare ma "è sempre difficile in questi casi che sia un campione indicativo visto che si tratta di acqua corrente". Le ipotesi possono essere le più diverse, dal lavaggio di una betoniera, il cemento fa morire i pesci e il verderame no, allo sversamento involontario di qualcosa.
Intanto da un mese si è prosciugato il torrente Salagone che attraversa Dro da oriente a occidente nei pressi della casa di soggiorno per anziani. "Qui siamo intervenuti per prelevare tutta la fauna ittica. Certo che, mentre sul Salagone ce la caviamo con una vasca, se dovesse mettersi male per il Varone e l’Albola dovremmo intervenire con un camion".