Il presidente Rossi in Val di Ledro: «Riempire gli spazi della Mariani»
«La questione “Mariani” rappresenta una sconfitta, per tutti. Ora dobbiamo però voltare pagina e partendo proprio da questo fallimento iniziare a lavorare per promuovere il ritorno della fiducia verso il territorio e verso le istituzioni».
A distanza di quattro mesi dalla decisione assunta dalla proprietà relativa al trasferimento della produzione ledrense in quel di Rovereto, la ferita brucia ancora. Ed il governatore Ugo Rossi - a Molina lunedì sera in occasione dell’incontro con la popolazione organizzato dalla sezione altogardesana del Patt - non si tira indietro di fronte alle responsabilità, ammettendo sì la sconfitta ma allo stesso tempo assicurando un nuovo appoggio per tentare di arginare il più possibile i danni cagionati all’occupazione e all’economia locale.
«Abbiamo cercato di fare di tutto per evitare il trasloco - ha detto il presidente - ma alla fine ha prevalso il progetto imprenditoriale, qui sfavorito da un contesto territoriale inadatto. La Provincia ha però intenzione di rimboccarsi le maniche, per intercettare tutte quelle aziende che potrebbero essere interessate ad occupare gli spazi di Tiarno di Sopra, trovare un’alternativa, reintegrare l’attività produttiva e limitare la dispersione lavorativa, assecondando così quei propositi e quegli obiettivi legati alla competitività del nostro territorio che tanto ci stanno a cuore».
«Riformare il Trentino, rilanciare l’autonomia» è stato infatti il titolo che la sezione Patt di Ledro ha riservato alla serata - alla quale hanno preso parte una settantina di persone - inserita in un più ampio programma di incontri che il partito delle due stelle alpine sta tenendo in queste settimane con la popolazione trentina nell’intento di illustrare quanto fatto nei primi due anni di governo, i percorsi intrapresi in ambito scolastico, sanitario, occupazionale, economico, della pubblica amministrazione, così come le riforme costituzionali avviate, le novità introdotte, ecc.
A dar man forte al governatore e per sottolineare la vicinanza alla valle da parte delle istituzioni, anche il vicepresidente della Comunità di valle Carlo Pedergnana, l’ex sindaco Achille Brigà e i consiglieri provinciali Luca Giuliani e Lorenzo Baratter.
Cogliendo l’occasione della visita di Rossi, l’amministrazione comunale si è dunque attivata per mettere al corrente il presidente della Provincia dei problemi più annosi, dei progetti più bisognosi di un aiuto, come quelli della viabilità, della sanità, del calo di risorse da destinare alle opere pubbliche.
«L’ultima manovra finanziaria ed i calcoli per l’assegnazione dei fondi perequativi stanno penalizzando il percorso di fusione intrapreso dai sei ex comuni - ha detto l’assessora al bilancio Maria Teresa Toniatti - ovunque si loda e si porta d’esempio Ledro, prima realtà pubblica ad aver affrontato l’unificazione, ma noi amministratori siamo sempre più preoccupati per questa logica dei tagli, che non ci dà la giusta serenità per governare, per lavorare».
Ovvero, per dare quelle risposte che il territorio e la sua gente vorrebbero ricevere, soprattutto in tema di infrastrutture e opere pubbliche. Ecco dunque che le promesse fatte da Ugo Rossi nel corso della serata sono state un’immediata iniezione di fiducia e subito intercettate dal sindaco e dagli assessori. A cominciare da quella del finanziamento per il progetto di rifacimento della scuola elementare di Molina «già inserito in bilancio e che deve andare avanti», fino a quelle strumentali al turismo, come la sistemazione del vecchio porto del Ponale, il collegamento della ciclabile a Biacesa, e la Loppio-Busa,« in un’ottica più ampia di progettazione e indirizzo del territorio».