Biomassa: sospensiva respinta Sentenza del Tar a fine mese
Il Consiglio di Stato non ha concesso la sospensiva ai lavori della centrale a biomassa di Tiarno di Sopra in valle di Ledro. L’avevano chiesta Christian Tiboni, Pietro Zanotti e l’associazione Amici della Terra.
Il consiglio di Stato con ordinanza del 30 agosto considerato che l’udienza di discussione risulta fissata dinanzi al Tar è prossima e che «”medio tempore” non sussitono o profili di pregiudizio grave e irreparabile poiché non consta che l’impianto sia entrato in esercizio e sia funzionante» ha respinto la richiesta di sospensiva.
L’associazione As.Pro Ledro, che da tempo si batte contro l’impianto è intervenuta ieri con una nota: «Apprendiamo oggi dai ricorrenti che il Consiglio di Stato non ha accolto il ricorso finalizzato alla sospensione dei lavori della centrale-impianto industriale di produzione pellet. Pur nella insoddisfazione dei ricorrenti e chiaramente di tutto il comitato, l’ordinanza risulta in alcuni aspetti da valutarsi persino favorevolmente. In particolare - scrivono - il Consiglio di Stato non ha fatto menzione né è entrato nel merito della precedente sentenza del Tar di Trento. Anche in considerazione del fatto che l’udienza di merito è imminente.
Inoltre la motivazione presente in ordinanza che “non sussistono profili di pregiudizio grave e irreparabile poiché non consta che l’impianto sia entrato in esercizio e sia funzionante” lascia intendere che i motivi gravi, cioè l’inquinamento dell’aria e il conseguente danno alla salute degli abitanti di Tiarno di Sopra e di tutta la valle, siano assenti solo per il fatto che l’impianto non è ancora in funzione. Non è escluso, e lo si legge tra le righe che tali gravi motivi non si presentino ad impianto in funzione.
Riteniamo quindi che si sia fatto un passo in avanti almeno sul profilo della menzione dei problemi legati alle emissioni dell’impianto. Apprendiamo inoltre che è stata depositata una relazione giurata di un tecnico competente e qualificato.
I risultati di tale studio evidenziano un peggioramento di ben 8 volte della qualità dell’aria, rispetto a valore stimati attuali, a causa delle emissioni di polveri totali prodotte dalla central-impianto industriale di produzione pellet».