Lite sul carpione dl Garda, Milano contro Trento
Si è aperto un caso «diplomatico» sulla pesca nel lago di Garda tra la Regione Lombardia e la Provincia autonoma di Trento: il carpione, un pesce unico al mondo, specie endemica del Benaco, è in via di estinzione e per questo protetto nel Bresciano e Veronese; può essere pescato invece nella parte trentina del Garda.
Fabio Rolfi, assessore lombardo all’agricoltura e alimentazione, si è rivolto a Michele Dallapiccola, omologo della Provincia di Trento, e, per conoscenza, alla Regione Veneto, per segnalare il paradosso e chiedere di adeguarsi alle misure preventive messe in atto nel resto del lago. «Come sapete questo salmonide, presente solo nel Benaco - scrive Rolfi - è stato inserito dal 2006 nelle Red list della international union for conservation of nature (Iucn) quale specie a forte rischio estinzione».
La miccia che ha fatto esplodere la protesta è stata la cattura di un carpione da record, del peso di 4,73 kg e lungo 69 centimetri, da parte di un pescatore dilettante di Torbole che la mattina del 19 giugno lo ha pescato con la sua tirlindana al largo di corno di Bò.
«Non è possibile che ci siano regole diverse nello stesso lago. Ho scritto agli assessori di Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento - spiega Rolfi - in relazione alla notizia della cattura nelle acque settentrionali del Benaco di un carpione. Questa specie, presente solo nel Garda, è a forte rischio estinzione. Quella catturata e non rilasciata è una femmina di 5 chili, con l’addome gonfio, pronta per la frega e il rilascio di almeno 10.000 uova di ottima qualità genetica, viste le dimensioni della riproduttrice. Un danno importante agli stock residuali ma soprattutto per la potenziale riproduttrice che avrebbe potuto contribuire significativamente alla salvezza di questa specie e forse, un domani, anche alla sua valorizzazione commerciale. Riprendo la necessità e l’urgenza - conclude l’assessore lombardo - di una gestione condivisa e unitaria della pesca nel Garda sia sportiva che professionale attraverso una consulta unica interregionale del Garda sul modello di quanto abbiamo realizzato per il Po. Ho chiesto alla Provincia di Trento di estendere alle acque di competenza il divieto assoluto di pesca cogente dal 2015 e fino al 2020 nelle acque veronesi e bresciane».